Cinquantatré
attivisti politici, accademici, ex legislatori, attuali
consiglieri distrettuali e avvocati, sono stati arrestati.
Liz
Throssell, portavoce dell'OHCHR , ha affermato che
gli arresti sono stati gli ultimi di una serie di
detenzioni legate all'esercizio delle libertà
fondamentali, compreso il diritto di riunione pacifica,
a Hong Kong. "Questi
ultimi arresti indicano che - come si era temuto -
il reato di sovversione ai sensi della legge sulla
sicurezza nazionale viene effettivamente utilizzato
per detenere individui che esercitano diritti legittimi
a partecipare alla vita politica e pubblica",
ha affermato. La
signora Throssell ha sottolineato che l'esercizio
del diritto di prendere parte alla conduzione degli
affari pubblici, direttamente e tramite rappresentanti
scelti liberamente, è un diritto fondamentale
protetto dal Patto internazionale sui diritti civili
e politici (ICCPR), che è incorporato nel Legge
fondamentale.
Rispettare
gli obblighi in materia di diritti umani -
"Chiediamo alle autorità di mantenere
i loro obblighi ai sensi dell'ICCPR e di astenersi
dall'utilizzare la legge sulla sicurezza nazionale
per sopprimere i diritti alla libertà di espressione,
riunione pacifica e associazione", ha aggiunto.
L'OHCHR
e gli esperti indipendenti dei diritti umani delle
Nazioni Unite hanno ripetutamente avvertito che i
reati come la sovversione ai sensi della legge sulla
sicurezza nazionale, approvata nel giugno 2020, sono
vaghi ed eccessivamente ampi, facilitando l'attuazione
abusiva o arbitraria. Il
portavoce dell'OHCHR ha inoltre sollecitato le autorità
a garantire il diritto alla libertà di espressione
nel contesto delle indagini in corso, anche consentendo
ai giornalisti e alle testate giornalistiche di esercitare
pienamente e liberamente le loro legittime funzioni.
Nel
luglio 2020 l'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni
Unite OHCHR, aveva già espresso allarme per
l'arresto di manifestanti a Hong Kong, a seguito dell'adozione
da parte della Cina di una legge sulla sicurezza nazionale
per la Regione amministrativa speciale (SAR). Il portavoce
Rupert Colville aveva detto ai giornalisti a Ginevra
che l'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti
umani stava continuando ad analizzare la nuova legge
dopo che è entrata in vigore, per quanto riguarda
il rispetto degli obblighi internazionali in materia
di diritti umani. Siamo allarmati dal fatto che siano
già stati effettuati arresti ai sensi della
nuova legge. La definizione dei reati è vaga
ed eccessivamente ampia, il che può portare
a interpretazioni ed esecuzioni discriminatorie o
arbitrarie. (Credit
UN news: Italia News Press Agency - Media partner
United Nations)
Italia
News Press Agency - Il responsabile
delle Nazioni Unite per i diritti umani Bachelet,
aveva già affermato che il progetto di legge
sulla sicurezza, che la Cina stava per applicare a
Hong Kong, doveva rispettare pienamente gli obblighi
in materia di diritti umani. Hong Kong, al termine
del protettorato del Regno Unito nel 1997, era stata
consegnata alla Cina e la "Legge fondamentale"
gli riconosceva una sua autonomia come Regione amministrativa
speciale in base al principio di "un paese, due
sistemi". Ma l'intransigenza di Pechino aveva
lasciato perplesso il mondo intero quando "la
ferrea legge" è stata applicata contro
gli studenti che manifestavano per le strade dell'ex
colonia britannica. Ed è recentissima l'operazione
di polizia di Hong Kong che ha arrestato 53 persone
in base alla contestata legge sulla “sicurezza
nazionale”: tra loro ci sono attivisti e attiviste
a favore della democrazia, almeno 10 ex membri del
Consiglio legislativo (il parlamento locale), un avvocato
statunitense specializzato in diritti umani e alcuni
consiglieri distrettuali. La polizia ha compiuto operazioni
anche negli uffici di tre testate giornalistiche.
(Giorgio Esposito, international journalist)