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Redazione
Italian Air Force, 100 years celebrated by aircraft modelers all over the world
Aeronautica Militare, i cento anni celebrati dagli aeromodellisti di tutto il mondo
In Italia spicca il veterano Raimondo De Giorgio
: intervista esclusiva

(International News Press Agency) ROMA (Italy) - L’esperto aeromodellista vanta un centinaio di pregevoli realizzazioni e una notorietà nel campo che gli hanno procurato apprezzamenti ed elogi anche ai massimi livelli istituzionali. De Giorgio ha l’aviazione nel dna per essere "figlio d'arte" tra nonno, zii e fratello in uniforme, che gli hanno trasmesso una passione e una dedizione tale da fargli prevedere, ancora adolescente, un suo futuro nell'arma azzurra. A 18 anni infatti veste l'uniforme per una brillante carriera e contemporaneamente sviluppa quello che già a 11 aveva maturato quale vera passione: l'aeromodellismo. Un successo annunciato che viene premiato con tanti riconoscimenti sia durante i suoi 40 anni di carriera trascorsi in Italia ed in molteplici missioni umanitarie e operative all'estero, che successivamente in veste di veterano. Oggi lo incontriamo durante le celebrazioni per i 100 anni dell'aeronautica militare.


De Giorgio (Raimondo per i suoi tantissimi amici e colleghi, ndr) ha l’aviazione nel dna, ed i suoi 40 anni di servizio indossando uniforme e tuta da volo dell’arma azzurra, ne sono la riprova. Quaranta anni di servizio in campo sanitario, che dalla Scuola dell’Aeronautica Militare di Macerata lo hanno visto indossare il camice bianco sia a Roma che poi definitivamente presso la base aerea di Napoli. Il tutto mixato, però, da attive partecipazioni a missioni umanitarie ed operative svolte in Kenya, Somalia, Kosovo, Macedonia e Iraq, ma anche in interventi durante terremoti e devastazioni. E di questo ne è testimone la divisa sulla quale, tra medaglie, nastrini e stemmi vari, è proprio difficile trovare spazio per ulteriori distintivi. Una riprova è rappresentata anche dal suo studio professionale nel quale ospita una vastissima gamma di cimeli aeronautici, diplomi di qualifica nazionali ed esteri, riconoscimenti, dediche ad personam, foto della sua vasta carriera professionale e naturalmente i quasi 100 aeromodelli tra quelli realizzati e altri ancora in fase di ultimazione.



Insomma, un professionista poliedrico con un bagaglio personale e professionale “di spessore” che ha sviluppato ad oltranza un hobby che - in ogni caso, anche quando raramente aveva i piedi ben saldi a terra - lo vedeva sempre librarsi nei cieli. Il mondo del modellismo statico, infatti, è sempre stato il suo “companatico professionale” che lo ha poi portato a divenire “un vero punto di riferimento” tra i suoi colleghi “tecnici specializzati, quali piloti e specialisti del settore aerospaziale”. Colleghi con i quali si è sempre interfacciato per realizzare con meticolosità e certosina pazienza tutti i tipi di aeromodelli della sua vasta collezione.

Ed è di questi giorni la sua “eccezionale esposizione aeromodellistica” tenuta presso la Scuola dell’Aeronautica Militare di Caserta, per le celebrazioni dei 100 anni. Una mostra visitata da tantissimi studenti, che si sono tutti mostrati interessati (molto più le ragazze che restano affascinate da un loro eventuale ruolo nelle forze armate in generale, ndr) a questa straordinaria metodologia di rappresentare lodevolmente le attività dell'aviazione, nonchè da diversi rappresentanti delle istituzioni del territorio, che a loro volta hanno profuso interesse e ammirazione. Nella stessa occasione, il Luogotenente De Giorgio ha ricevuto anche gli entusiastici complimenti "per l'accuratezza delle realizzazioni" da parte del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Generale di Squadra Aerea Luca Goretti.

Raimondo, quando le nasce l’ispirazione aeromodellistica: “in verità nasco 'figlio d’arte' per avere in famiglia un nonno ufficiale degli ‘arditi’ nonchè zii e fratello in aeronautica, dai quali ho sùbito il fascino e la passione per il volo e l’aviazione militare. A 11 anni, quindi, vide la luce il primo aeromodello … e la certezza del mio futuro: vestire l’uniforme azzurra senza se e senza ma”.

Dal suo primo modello (Mirage III) all’ultimo (ATR 72 PMA) quanti ne ha poi realizzati: “complessivamente sono 92 di cui 68 dedicati a mezzi dell’aeronautica militare italiana e 22 delle altre forze armate e corpi armati dello Stato”.

Però a noi (e ai milioni di lettori che ci leggono in 145 paesi del mondo) riservatamente potrebbe confessare a quale dei 92 presta più amorevole attenzioni: "potrei ma non riesco proprio a fare un torto a tutti gli altri ... giorni, notti, mesi anni di dedizione a questo affascinante mondo mi hanno convinto che sono come dei figlioli ai quali si deve voler bene in eguale misura. E' certo però che il 15° Stormo SAR con i suoi indimenticabili HH3f, sui quali ho svolto missioni di soccorso, resta nel cuore ..."

Rammento l’indimenticabile maestro Saverio Rosi che ‘durante la sua vita terrena’ la citava spesso definendola “un bellissimo esempio di quello che le nuove generazioni dovrebbero imitare”: “ne sono fiero, sia perché il Maestro Rosi è sempre stato uno dei massimi esperti del settore aeromodellistico statico con importanti e imponenti realizzazioni (la sua ultima opera ‘Eurofighter F-2000 Typhoon’ di circa 2 metri è stata donata all’Accademia Aeronautica, ndr), ma anche perché cerco e cercherò sempre di infondere i valori di onestà e dedizione a quanti mi seguono e apprezzano le mie opere”.

In futuro dove vorrebbe vedere la sua intera e prestigiosa collezione: “apparirebbe scontato citare basi aeree e musei … ma quello che lascio è così ‘moralmente prezioso’ che diventa ‘simpaticamente oggetto di dispute’ già adesso tra i miei amabili: figlio Alfredo, genero Diego e nipotino Alessandro. La rivendicazione sulla ‘amorevole custodia’ in mia successione è infatti accesa, ed in questo senso non sono da meno gli stessi ‘affettuosi desideri’ di mia figlia Valeria con le nipotine Melissa e Penelope”.
(Italia News Press Agency - www.italianews.org)

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