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Author - Maira Di Tano
international scientific communicator
Medicina, scoperta italiana sull'aggressività del cancro
Il Gruppo di ricerca dell'Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia, ha individuato un nuovo meccanismo che contribuisce a rendere il cancro più aggressivo

ROMA (Italy) - Il Gruppo di ricerca dell'Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia, ha individuato un nuovo meccanismo che contribuisce a rendere il cancro più aggressivo. Lo studio, diretto dalla Dottoressa Claudia Ghigna in collaborazione con diversi centri di ricerca ed Università sia italiane che internazionali, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications e sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. Il prezioso contributo del team di scienziati italiani ha quindi permesso di identificare una nuova caratteristica dai vasi sanguigni che nutrono il tumore, che potrebbe essere sfruttata sia come nuovo marcatore dell’angiogenesi tumorale, sia come possibile bersaglio molecolare per terapie anti-cancro di maggior efficacia. Giova rammentare che Il gruppo di ricerca della Dottoressa Ghigna si occupa da anni, e con notevoli successi, dei meccanismi che regolano l'angiogenesi.

Identificato da un team di ricercatori dell'Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia un nuovo meccanismo che contribuisce a rendere il cancro più aggressivo.

Lo studio, diretto dalla Dott.ssa Claudia Ghigna in collaborazione con diversi centri di ricerca ed Università italiane ed internazionali, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications: "A ligand-insensitive UNC5B splicing isoform regulates angiogenesis by promoting apoptosis". Author: Davide Pradella, Gianluca Deflorian, Alex Pezzotta, Anna Di Matteo, Elisa Belloni, Daniele Campolungo, Andrea Paradisi, Mattia Bugatti, William Vermi, Matteo Campioni, Antonella Chiapparino, Luigi Scietti, Federico Forneris, Costanza Giampietro, Nina Volf, Michael Rehman, Serena Zacchigna, Maria Paola Paronetto, Anna Pistocchi, Anne Eichmann, Patrick Mehlen & Claudia Ghigna) e sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.

Il Dott. Davide Pradella, citato come primo nome nel lavoro e sostenuto da una borsa di ricerca AIRC, ci spiega in cosa consiste questa nuova scoperta: "Abbiamo individuato una nuova variante proteica espressa unicamente sulla superficie dei vasi sanguigni tumorali". "Questa nuova variante della proteina UNC5B, contribuisce a rendere il cancro più aggressivo e rappresenta un nuovo marcatore tumorale e un possibile bersaglio molecolare" continua la Dott.ssa Ghigna.

Il ruolo dei vasi tumorali nella crescita del tumore è noto da tempo, infatti per moltiplicarsi e formare metastasi in altri organi le cellule tumorali hanno bisogno di ossigeno e i nutrienti. Colpire la formazione di questi vasi, chiamata angiogenesi tumorale, rappresenta quindi un approccio promettente ma che, finora, ha mostrato solamente risultati modesti nei pazienti che spesso sviluppano meccanismi di resistenza.

Il gruppo di ricerca della Dott.ssa Ghigna si occupa da anni dei meccanismi che regolano l'angiogenesi. In particolare, le sue ricerche si sono focalizzate sullo ‘splicing alternativo’, un meccanismo cosiddetto di ‘taglia e cuci’, che consente ai mattoni che formano i geni di essere assemblati in vari modi e, come conseguenza, di generare proteine differenti a partire dallo stesso stampo iniziale.

Il fattore che guida la macchina che genera la nuova variante della proteina UNC5B è stato identificato nelle cellule dei vasi sanguigni per la prima volta nel 2015 proprio dal gruppo di ricerca dell'Istituto di Genetica Molecolare in uno studio pubblicato sempre su Nature Communications. Nell'ultimo lavoro pubblicato pochi giorni fa i ricercatori sono andati a vedere le caratteristiche che rendevano unica questa nuova variante.

Questo studio ha quindi permesso di identificare una nuova caratteristica dai vasi sanguigni che nutrono il tumore, che potrebbe essere sfruttata sia come nuovo marcatore dell’angiogenesi tumorale, sia come possibile bersaglio molecolare per terapie anti-cancro di maggior efficacia.

(Dottoressa Maira Di Tano, biologa e ricercatrice italiana presso lo "Istituto di Oncologia Molecolare" di Milano, notissima negli ambienti scientifici internazionali, in quanto 'artefice di una importante scoperta per il trattamento dei tumori più aggressivi')


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