Identificato
da un team di ricercatori dell'Istituto di
Genetica Molecolare del CNR di Pavia un nuovo
meccanismo che contribuisce a rendere il cancro
più aggressivo.
Lo studio,
diretto dalla Dott.ssa Claudia Ghigna in collaborazione
con diversi centri di ricerca ed Università
italiane ed internazionali, è stato
pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica
Nature
Communications:
"A ligand-insensitive UNC5B splicing
isoform regulates angiogenesis by promoting
apoptosis". Author: Davide Pradella,
Gianluca Deflorian, Alex Pezzotta, Anna Di
Matteo, Elisa Belloni, Daniele Campolungo,
Andrea Paradisi, Mattia Bugatti, William Vermi,
Matteo Campioni, Antonella Chiapparino, Luigi
Scietti, Federico Forneris, Costanza Giampietro,
Nina Volf, Michael Rehman, Serena Zacchigna,
Maria Paola Paronetto, Anna Pistocchi, Anne
Eichmann, Patrick Mehlen & Claudia Ghigna)
e sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca
sul cancro.
Il Dott.
Davide Pradella, citato come primo nome nel
lavoro e sostenuto da una borsa di ricerca
AIRC, ci spiega in cosa consiste questa nuova
scoperta: "Abbiamo individuato una nuova
variante proteica espressa unicamente sulla
superficie dei vasi sanguigni tumorali".
"Questa nuova variante della proteina
UNC5B, contribuisce a rendere il cancro più
aggressivo e rappresenta un nuovo marcatore
tumorale e un possibile bersaglio molecolare"
continua la Dott.ssa Ghigna.
Il ruolo dei vasi tumorali nella crescita
del tumore è noto da tempo, infatti
per moltiplicarsi e formare metastasi in altri
organi le cellule tumorali hanno bisogno di
ossigeno e i nutrienti. Colpire la formazione
di questi vasi, chiamata angiogenesi tumorale,
rappresenta quindi un approccio promettente
ma che, finora, ha mostrato solamente risultati
modesti nei pazienti che spesso sviluppano
meccanismi di resistenza.
Il gruppo di ricerca della Dott.ssa Ghigna
si occupa da anni dei meccanismi che regolano
l'angiogenesi. In particolare, le sue ricerche
si sono focalizzate sullo ‘splicing
alternativo’, un meccanismo cosiddetto
di ‘taglia e cuci’, che consente
ai mattoni che formano i geni di essere assemblati
in vari modi e, come conseguenza, di generare
proteine differenti a partire dallo stesso
stampo iniziale.
Il fattore
che guida la macchina che genera la nuova
variante della proteina UNC5B è stato
identificato nelle cellule dei vasi sanguigni
per la prima volta nel 2015 proprio dal gruppo
di ricerca dell'Istituto di Genetica Molecolare
in uno studio pubblicato sempre su Nature
Communications. Nell'ultimo lavoro pubblicato
pochi giorni fa i ricercatori sono andati
a vedere le caratteristiche che rendevano
unica questa nuova variante.
Questo
studio ha quindi permesso di identificare
una nuova caratteristica dai vasi sanguigni
che nutrono il tumore, che potrebbe essere
sfruttata sia come nuovo marcatore dell’angiogenesi
tumorale, sia come possibile bersaglio molecolare
per terapie anti-cancro di maggior efficacia.
(Dottoressa
Maira Di Tano, biologa e ricercatrice italiana
presso lo "Istituto di Oncologia Molecolare"
di Milano, notissima negli ambienti scientifici
internazionali, in quanto 'artefice
di una importante scoperta per il trattamento
dei tumori più aggressivi')