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L'allarme
"fame" lanciato con disperazione dall'Onu:
un miliardo di persone tra cui 200 milioni di
bambini
L'indispensabile ruolo della Base di
Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite
(UNHRD) di Dubai |
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DUBAI (UAE)
- Nel mondo 1 miliardo di persone soffrono la fame
e di queste 200 milioni sono bambini sotto i 5 anni,
vittime della carenza di cibo e nutrienti fondamentali
per la crescita, nati in moltissimi casi da madri
a loro volta denutrite. Un annuncio spietato in arrivo
a ridosso delle festività che per loro natura
hanno una base di cristiana umanità. Un annuncio
che, però, non coglie di sorpresa il personale
del World Food Programme, che proprio delle emergenze
umanitarie ne ha fatto uno degli scopi principali
della propria attività. Dalla Base di Pronto
Intervento Umanitario (UNHRD) di Dubai, infatti, partono
gli aiuti a 360 gradi per i paesi colpiti da guerre
e carestie. Delle cinque basi detenute e gestite dal
WFP nel mondo, quella Emiratina è la maggiormente
coinvolta nelle emergenze sia per la posizione geografica
sia per la gigantesca mole di materiali custoditi
nei propri depositi.
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La fame nel
mondo è in aumento: secondo le stime
Onu 1 miliardo di persone soffrono di gravissimi
problemi alimentari ogni giorno. Colpa di
conflitti e crisi economiche ma anche del
cambiamento climatico, soprattutto per quanto
riguarda le situazioni di siccità prolungata
in Africa. Non solo. Stime dell'Intergovernmental
Panel on Climate Change (Ipcc) mostrano come
il cambiamento climatico potrebbe aumentare
il rischio di fame e malnutrizione fino al
20% entro il 2050. E proprio
i cambiamenti climatici, hanno provocato lunghe
e durissime siccità in Paesi come l’Etiopia
dove interi raccolti sono andati persi e molti
allevamenti sono stati decimati obbligando
12,5 milioni di persone a rimanere senza cibo.
Le
grida di disperazione provenienti dai campi
profughi - o come sempre più spesso
accade - dalle zone vittime di guerre fraticide
come quelle siriane, yemenite, africane etc.
spesso restano lontane dalle orecchie delle
super potenze economiche del mondo. Grida
che, invece, sono raccolte e amplificate dalle
organizzazioni umanitarie tra le quali spicca
il World Food Programme delle
Nazioni Unite che insieme a FAO, IFAD, UNHCR,
UNICEF sono i grandi interpreti dei soccorsi
a carattere umanitario.
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Il
WFP, in particolare, nei decenni trascorsi
si è dotato di una rete di depositi
di emergenza (UNHRD) nei quali sono
stoccati materiali, medicinali e biscotti
energetici di primo soccorso da distribuire
durante le crisi d'emergenza che metodicamente
attanagliano la Terra. Una "ragnatela"
di aiuti e soccorsi per la quale lavorano
- in ogni condizione climatica - migliaia
di persone in tutto il mondo. Ne sono
la riprova le rapide risposte per le
catastrofi umanitarie di Haiti, Filippine,
Iraq, Siria, Yemen, Africa, gli interventi
per Ebola e le recentissime attività
legate al terribile Uragano Irma nei
Caraibi. |
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Un'attività
che il Manager italiano della
base emiratina, Stefano Peveri
ben conosce sia per i suoi trascorsi
operativi istituzionali quale Ufficiale
Superiore della Marina Militare Italiana
sia per l'enorme bagaglio ricco di esperienze
effettuate in zone di crisi umanitarie.
Ed è proprio Stefano Peveri -
a capo di un affiatatissimo team di
20 persone - che ci illustra le locali
funzioni svolte dal World Food Programme. |
"Il
deposito WFP - UNHRD a Dubai
è operativo dal 2008 ed è
parte integrante della nuovissima
International Humanitarian
City (IHC), una zona
indipendente creata, sviluppata e gestita
dal governo di Dubai per sostenere le
operazioni umanitarie, e a non
molta distanza dall'eroporto internazionale
di Dubai Al Maktoum. La Base attualmente
utilizza una superfice coperta di 12.500
mq per il ricovero dei materiali, includendo
uno spazio a temperatura controllata
di 3.500 mq e una specifica cella frigorifera
per la conservazione dei medicinali
sempre necessari negli immediati interventi
d'emergenza. |
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"Nel
solo 2016, - continua Stefano Peveri
- i partner che hanno utilizzato il
deposito di UNHRD a Dubai per operazioni
umanitarie sono stati: ACF, ADRA, CARE,
Catholic Relief Service, Cooperazione
Italiana, Handicap International, IOM,
International Rescue Committee, INTERSOS,
Irish Aid, Lutheran World Relief, Norwegian
Chruch Aid, Save the Children, ShelterBox
, UNDP, UNICEF, WFP, WeltHungerHilfe,
WHO e World Vision International. Il
deposito ha distribuito 25,8 milioni
di dollari di attrezzature di emergenza
e articoli di soccorso per conto di
22 partner, sostenendo interventi umanitari
in 68 paesi." Una preziosa
attività che proprio recentemente
ha consentito di inviare aiuti alle
popolazioni caraibiche di Repubblica
Dominicana, Puerto Rico, Haiti e Cuba
colte dal distruttivo "Uragano
Irma". |
Naturalmente
la "Base Umanitaria" UNHRD
del WFP fibrilla e pullula di attività
- legate al suo perfetto funzionamento
- anche in assenza di emergenze e nonostante
in alcuni mesi dell'anno (Giugno - Settembre)
le temperature tocchino cifre altamente
"hot". Il metodico rifornimento
dei materiali, infatti, resta la prima
incombenza cui pensare, perchè
solo un continuo flusso proveniente
dai vari paesi del mondo, consente di
avere depositi sempre pronti ad una
rapida e concreta risposta alle richieste
d'aiuto che in qualsiasi momento potrebbero
giungere dalle varie zone del pianeta.
In questo contesto, poi, non va dimenticato
l'efficace lavoro di coordinamento che
viene svolto sia dal Quartier Generale
del WFP a Roma sia dall'Hub UNHRD di
Brindisi (Italy). |
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