|
|
www.italianews.org
- Comunicazione e giornalismo |
|
Giorgio
Esposito
|
|
Viaggiare...
è sognare, esplorare, scoprire.
Israele, un viaggio nella terra dei tre mari,
e nella spiritualità del "territorio
più conteso al mondo"
|
|
|
ROMA
(Italy) - Un
piccolo Paese tra Africa, Asia ed Europa; più
piccolo della Svizzera e per due terzi occupato
dal deserto. Qui hanno tratto origine tutte
le confessioni monoteiste (l'ebraica, la musulmana
e la cristiana) e vi si trovano i luoghi di
culto fra i più sacri per l'umanità.
A Gerusalemme i musulmani venerano il Duomo
della Roccia e la moschea di El Aqsa; mentre
i cristiani il Santo Sepolcro, dove si narra
sia stato seppellito Gesù, e il Monte
Calvario, dove sarebbe stato crocifisso. Un
lungo viaggio che ci porterà a conoscere
“live” questa nazione che, seppure
giovane (nata il 14 maggio 1948), resta quella
su cui piovono più accuse che meriti.
|
Circondata da Siria, Palestina, Libano, Iran, Libia
(dichiaratamente nemici) Egitto e Giordania (dichiaratamente
pseudo amici), vanta indiscussi pregi storico-monumentali
che la passione generale per la cultura ha preservato
dalla distruzione. Ai nostri occhi, il paese si
presenta come un’oasi nel deserto che solo
la maestria e la scienza di una popolazione così
tormentata poteva realizzare. Lo stesso fiume Giordano,
divide una fascia desertica “giordana”
da quella rigogliosa israeliana. La storia racconta
che tutto nasce dal Monte Nebo, il luogo da cui
fu mostrata al biblico Mosè “la valle
del Giordano” scelta quale futuro sito per
il popolo ebraico “in fuga” dall’Egitto.
Un territorio che oggettivamente ospitava già
i popoli beduini del deserto alias “gli attuali
palestinesi”.
Un
piccolo Paese tra Africa, Asia ed Europa;
più piccolo della Svizzera e per due
terzi occupato dal deserto. Un lungo viaggio
che ci porterà a conoscere “live”
questa nazione che, seppure giovane (nata
il 14 maggio 1948), resta quella su cui piovono
più accuse che meriti.
E
il nostro “viaggio” inizia al
“check-point Hussein Bridge”
alla frontiera “superblindata”
tra Giordania e Israele che, tra tutte le
frontiere del pianeta, è quella tra
le più rigide in termini di sicurezza.
Una cosa che sperimentiamo di persona per
essere stati “fermati” (una sorta
di pre-arresto) per approfondire controlli
dopo essere stati notati a scattare qualche
foto ai viaggiatori in transito (ben sapendo
della rigida norma che vieta le riprese di
zone militari quali sono le frontiere ndr).
Un’ora di nervose consultazioni tra
i tanti che non riuscivano a visualizzare
“le foto incriminate”; tra le
tante domande che cercavano risposte adeguate;
tra timbri sul passaporto che non volevamo;
tra varchi doganali bay-passati e poi da recuperare
per vari motivi; tra valigie ultra scansite
e restituite con difficoltà. Insomma,
un check faticoso (anche se in caso di
perdurate difficoltà, c’erano
da tirare fuori gli assi dalle maniche:
tessera di giornalista, numeri e nomi dell’ambasciata
italiana e qualche altro convincentissimo
tema..… ndr) ma “d’esperienza”
che ha subito facilitato la convivenza con
il territorio israeliano.
All’uscita,
ad attenderci da parecchio tempo, Avi
la guida territoriale che sarà la personale
“ombra” di noi quattro per tutta
la settimana. E Avi ci offre subito
“uno spaccato” giustificativo
di quello che abbiamo vissuto alla frontiera:
tutto intorno per decine di chilometri quadrati,
“campi minati”
a salvaguardia e a difesa di questo lembo
di terra “targato Stella di
David”. Un paese che si protegge
anche con un muro altissimo eretto
per migliaia di chilometri lungo
le frontiere; un paese in cui, dopo il diploma,
tutti i giovani maschi e femmine sono chiamati
al servizio militare obbligatorio:
tre anni per i ragazzi e due per le ragazze,
con un mese all’anno di richiamo in
servizio, fino al 40esimo anno di età.
|
|
La capitale, Gerusalemme, ci accoglie
come l’ideale “città
di Babele” aperta a quanti vogliono
concretizzare la propria conoscenza con un passato
storico non essenzialmente religioso. E proprio
la religione, a Gerusalemme diventa il vero "punto
di discordia" tra le forze in campo:
ebrei (ortodossi e integralisti), musulmani, cristiani
divisi tra cattolici e armeni. Una città
in cui anche i quartieri del centro storico portano
l’emblema rigidamente religioso ed in cui
sono onnipresenti le tante pattuglie di
polizia israeliana che osservano e gestiscono
le continue sfide specie tra arabi ed ebrei. Una
sfida che si amplifica soprattutto nel “quartiere
musulmano”, al “Muro
del Pianto” e sulla “spianata
delle moschee”. Un luogo sacro a
tutte le religioni e da cui partono “frecce
avvelenate virtuali” da ambedue gli schieramenti.
Una città che per tre giorni vive anche di
complicate celebrazioni perché il venerdì
è festa musulmana, il sabato c’è
quella ebrea e la domenica è festivo per
i cristiani. Un susseguirsi di tradizioni che vedono,
però, nello “shabbat”
ebreo la riconosciuta festività territoriale.
E la nostra guida tende a puntualizzare la precisa
collocazione laica di Israele in cui, però,
sopravvivono alle spalle degli onesti contribuenti,
tante migliaia di fanatici religiosi e integralisti
tra cui spiccano gli “haredim”
i talebani d’Israele che non riconoscono
l’autorità dello Stato d’Israele
ma da cui ritirano lautissime somme di denaro per
se e per le proprie numerosissime famiglie (2000
$ al mese) senza lavorare essendo anche esenti dal
servizio militare obbligatorio. Gli “haredim”
combattono con violenza persino l’uguaglianza
delle donne.
Vera
particolarità è la visita di venerdì
pomeriggio al Muro del pianto che ci consente di
scattare moltissime foto a differenza del sabato
che è rigidamente vietato (lo “shabbat”
inizia al tramonto di venerdì e termina alla
stessa ora del giorno dopo) per rispetto alla giornata
esclusivamente religiosa. Una festa che tutti gli
ebrei osservanti e credenti condividono enfaticamente
in famiglia e in ogni luogo aperto al pubblico.
Un sito, quello del Muro del pianto, cui
si accede attraverso controlli personali e con metal
detector simili ai varchi di sicurezza
aeroportuali che non lasciano spazio all’ingresso
di armi o mezzi di offesa. Un sito su cui si affrontano
giorno per giorno le ideologie “musulmane”
contrapposte a quelle “ebree” in un
pericoloso gioco politico-religioso che
trova fomento tra i paesi dello scacchiere est-ovest
del pianeta. Una curiosità tra le tante,
è vedere ragazzi e ragazze in abiti
non militari ma armati di mitra e pistole.
Una consuetudine tra i giovani militari ai quali
vengono assegnate le armi e da cui non possono mai
separarsi all’esterno delle installazioni,
neppure in spiaggia (vedi foto).
Importantissima anche la visita allo “Yad
Vashem” che rappresenta la massima
sacralità mondiale in termini di Museo
della Shoah. Un percorso che accompagna gli
ospiti tra vari “gironi infernali”
che i nazisti, e non solo, organizzarono
“per debellare il popolo ebreo”. Un tour
che attira visitatori da tutto il mondo tra cui non
è raro cogliere lacrime di rabbia, tristezza
e vergogna.
Ma Israele è anche la storia dell’impero
romano in medio oriente e le numerose testimonianze
valgono i sacrifici per poterle raggiungere in giro
per il paese. Tra le tante, l’incredibile castello
di Erode e la sua storia, di sicuro faranno felici
quanti si accingeranno a raggiungerlo. Naturalmente,
è significativo anche far visita ai luoghi
sacri per i cristiani e tra questi non si può
mancare alla classica Betlemme, Nazareth,
giardino degli ulivi, cenacolo, via crucis e il calvario.
Siti su cui, però, pesano gli onnipresenti
e invadenti minareti che diffondono cinque volte al
giorno gli inviti del Muezzin alla preghiera. Presenze
storiche, ma che si oppongono - con vera sfrontatezza
- al rispetto del credo cristiano.
Gli ultimi giorni, dopo aver salutato Avi - l’essenziale
guida che ci ha assistito per tutto il periodo - li
dedichiamo al relax e ad una vita “più
turistica” che ha nella città di Jaffa-Tel
Aviv il punto d’arrivo per milioni
di persone che da tutto il mondo approdano sulle bellissime
e vivibilissime spiagge della città mediterranea.
Tel Aviv, infatti, oltre ad essere la “capitale
istituzionale” è soprattutto la
città del divertimentificio che, specie
di notte si amplifica a dismisura. Superbo il suo
ultra chilometrico lungomare che accoglie a qualsiasi
ora, frotte di "sportivi" e “salutisti”
che si beano delle attrezzatissime e bianche spiagge.
Per loro, tante aree fitness gratuite, parchi, biciclette
elettriche, spazi pic-nic e tantissimi bar e ristoranti
pronti a deliziare il multi etnico popolo vacanziero.
Una città debellata anche dai venditori
ambulanti e abusivi che qui sono vietati
sul serio e la Polizia non scherza con i suoi mitra
a tracolla e pistola alla coscia. Tre giorni in cui
non ci stanchiamo di rilassarci nelle splendide e
cristalline acque che adornano questa incredibile
città. Ora, il tramonto dell’ultima sera
ci annuncia che domani si ritorna a casa, ma “la
casa di un vero viaggiatore” è forse
in un unico luogo o in tutti i luoghi del mondo che
ha visitato?
Nota.
La mia fortunata e nutrita pre-conoscenza della situazione
politica medio orientale, mi ha agevolato moltissimo
nell’affrontare questo reportage da cui scaturisce
una sola convinzione: il tempo che resta da vivere
al pianeta terra non porterà mai a vedere “una
pace duratura” tra i popoli in lotta nella regione.
Passaporto:
Necessario con validità di almeno sei mesi
dalla data di ingresso. Per eventuali variazioni a
tale norma si consiglia di informarsi preventivamente
presso l’Ambasciata o il Consolato israeliano
in Italia o presso il proprio agente di viaggio. Visto
d’ingresso: Non richiesto per entrare in Israele
come turista fino a 90 giorni di permanenza. Al momento
dell’ingresso in Israele, le autorità
israeliane non appongono il timbro di ingresso sul
passaporto, ma consegnano un piccolo tagliando con
i dati del viaggiatore e i termini del visto, da esibire
in particolare in caso di ingresso nei Territori Palestinesi.
Si raccomanda di conservare tale tagliando sino al
momento del rientro in Italia.
Valichi
(check-points): Il passaggio da Israele ai
Territori Palestinesi avviene attraverso dei valichi
(check-points) controllati dalle autorità militari
israeliane, alcuni dei quali dedicati ai soli traffici
commerciali o a speciali categorie di viaggiatori
(ad esempio esponenti di governo, diplomatici). Le
autorità israeliane controllano attentamente
l’attraversamento dei valichi, soprattutto in
direzione di Israele. E’ sempre opportuno portare
con se’ i propri documenti identificativi, il
tagliando ricevuto in aeroporto o, in alternativa,
il visto di soggiorno e ogni altro documento utile
a dimostrare il diritto di accesso in Israele. In
alcuni casi, per ragioni di sicurezza legate a situazioni
di tensione localizzata, le autorità israeliane
si riservano la temporanea sospensione del passaggio
attraverso alcuni valichi. Si raccomanda di verificare
preventivamente l’apertura del valico prescelto.
Per le stesse ragioni di sicurezza, Israele tende
a sospendere il transito dei valichi in occasione
delle più importanti festività ebraiche.
Ambasciata
d'Italia Tel Aviv - Trade Tower Building
- 25, Hamered Street – 21 piano - 68125 Tel
Aviv - Tel: 00972/3/5104004/5100080/5104224 - Tel:
+972 (0)3 5104004/5100080/5104224 - Fax generale:
+972 (0)3 5100235 - Fax cancelleria consolare: +972
(0)3 5161650 - Cellulare di emergenza raggiungibile
fuori dall'orario di ufficio e nei giorni di chiusura:
+972 054 4953862 - E-mail generale: info.telaviv@esteri.it
- E-mail ufficio commerciale: sportellounico.telaviv@esteri.it
- E-mail ufficio consolare: consolato.telaviv@esteri.it
- Posta Elettronica Certificata: amb.telaviv@cert.esteri.it
- Sito web: www.ambtelaviv.esteri.it - Twitter: @ItalyinIsrael
- Instagram: @ItalyinIsrael
|
Il
Clima - Il clima
in Israele è di tipo mediterraneo e
i periodi migliori per visitarla restano le
stagioni intermedie, da aprile a maggio ed
ottobre. Per vacanze di mare sul Mar Mediterraneo
il periodo idoneo va da maggio ad ottobre,
mente per il Mar Morto meglio scegliere mesi
più freschi come aprile e ottobre-novembre.
In generale, il periodo migliore resta la
primavera o autunno, proprio per evitare temperature
torride delle zone interne e meridionali.
Anche se visitabile tutto l’anno, meglio
evitare il territorio della costa meridionale
e la zona desertica nei mesi estivi di giugno,
luglio ed agosto perché le altissime
temperature e l'aridità creerebbero
molti problemi a scapito della godibilità
di questi splendidi luoghi. Discorso uguale
per l'affaccio di Israele sul Mar Rosso con
la cittadina di Elat che in genere è
frequentata dagli stessi cittadini israeliani
per il loro relax durante tutto l'anno.
|
Riproduzione
non consentita ©
|
|
|
|
|
|
Consigli
di viaggio |
Reportage |
Viaggi News iscriviti su Fb
|
Miami
Beach News |
Dubai
City News |
|
|