Dr.ssa Emanuela Giannuzzo

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Dopo la pausa estiva, tutto il nostro corpo ha bisogno di più attenzioni
Ecco i consigli mirati sulle cure specifiche, raccomandati della specialista
Dr.ssa Emanuela Giannuzzo, direttrice del Centro Medicina Estetica e Nutrizione Clinica nel Salento

ROMA (Italy) - Ormai, per i più di noi, l’estate è passata ed è tempo di valutare i danni, o semplicemente, quello che possiamo fare per migliorare l’aspetto e la salute cutanea. Danni causati soprattutto dalle radiazioni solari, ed è importante anche valutare come le abitudini alimentari e comportamentali hanno influito sul nostro peso e sulla composizione corporea. Tutti noi infatti, per un periodo più o meno prolungato, abbiamo abbandonato l’attività fisica e l’alimentazione corretta. E’ ora quindi di capire quali sono stati i danni, ed iniziare a correggerli.


La valutazione Medica, è il primo passa da compiere - Importantissima è la valutazione della composizione corporea ed un attento checkup cutaneo, anche con l’ausilio di tecnologie di valutazione cutanea. Il Medico Estetico ed il Nutrizionista, con i dati acquisiti, potranno più correttamente impostare un trattamento dietoterapico e Medico Estetico, che sia adeguato al paziente.

La dietoterapia, deve essere correlata con i risultati di analisi ematochimiche e personalizzata dopo una attenta anamnesi alimentare. La novità del momento, che sta dando buoni risultati anche nell’ antiaging è quella del digiuno intermittente, che sfrutta l’azione del digiuno (inteso come stress ipocalorico) per creare apoptosi delle cellule adipose, ma anche delle cellule “vecchie e malate” che potrebbero essere più suscettibili di “errori” e quindi trasformazioni, anche maligne. Ovviamente è sempre sconsigliato il fai da te, poiché ogni individuo è un soggetto a parte e la terapia dietoterapica è un terapia Medica a tutti gli effetti.

La Medicina estetica, ci viene incontro durante qualsiasi percorso dietoterapico
, per focalizzare ed ottimizzare la perdita di peso in zone in cui con la sola dieta, è difficile avere risultati ottimali. Le possibilità sono tante, dall’uso di macchinari per il dimagrimento localizzato. A farmaci che iniettati in una zona specifica, vanno a sciogliere in maniera sicura ed efficace, il grasso in eccesso.

Nel periodo autunnale, si inizia a fare più attenzione alla cura del viso. Le terapie con peeling medicali, medi e profondi, oppure recenti tecniche laser, ci aiutano ad eliminare eventuali macchie o piccole neoformazioni cutanee che possono poi evolvere in problemi cutanei più seri, modificandosi nel tempo. L’azione di “sbucciatura” che si ha con queste metodiche, aiuta inoltre il rinnovamento cellulare e rappresenta una valida metodica per il ringiovanimento cutaneo.

La biorivitalizzazione e biostrutturazione, aiutano tantissimo in tutto ciò. Con tale metodiche infatti, si riesce ad iniettare nel derma, sostanze nutritive di diversi tipi ed a seconda della sostanza utilizzata (vitamine, acidi nucleici, amminoacidi, polipeptidi, acido ialuronico … ), si possono avere effetti diversi. Per chi ha paura degli aghi oppure semplicemente, vuole un trattamento meno invasivo, macchinari che sfruttano l’autoinduzione di collagene, oppure la stimolazione di fibroblasti ed elastina, riescono a riportare queste molecole alla efficienza dei primi momenti di vita e quindi a dare un effetto di ringiovanimento evidente, duraturo e soprattutto senza l’utilizzo di sostanze esterne. Per chi invece, vuole cancellare le rughe di espressione, come quelle del corrugatore o le classiche zampe di gallina, la sempre utilizzata tossina botulinica, rappresenta ancora la miglior metodica. Così come, per ripristinare i volumi, correggere o implementare le forme di zigomi, rughe e labbra, i filler a base di acido ialuronico, sono ancora la soluzione più sicura, con le sempre più innovative formulazioni, in cui la naturalità la fa da padrone.

Ovviamente la lista di trattamenti potrebbe continuare, il mio consiglio è sempre quello di affidarsi ad un professionista con i giusti titoli e cioè la laurea in medicina e Chirurgia ed una specializzazione post laurea in Medicina Estetica, ed assicurarsi che venga fatta una attenta valutazione prima di qualsiasi trattamento, perché è il nostro corpo che decide quale trattamento è il più idoneo, non il contrario. Molti pazienti, ancora oggi, prima di chiedere la visita, chiedono informazioni, su un determinato trattamento, ma come spiego sempre a tutti, non è detto che sia quello che ci serve. Info: Medicina Estetica e Nutrizione Clinica dott.ssa Emanuela Giannuzzo - telefono
320.1106137

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La Psoriasi, come riconoscere la malattia che solo in Italia colpisce due milioni di persone
Sintomi, cause e cure nelle parole della esperta in medicina estetica dr.ssa Emanuela Giannuzzo

ROMA (Italy) - E’ una malattia infiammatoria cronica della pelle, non infettiva né contagiosa, solitamente di carattere cronico e recidivante. Si riconoscono più forme di psoriasi: la psoriasi pustolosa e forme non pustolose tra cui la psoriasi a placche (circa l'80% delle forme di psoriasi), guttata, inversa ed eritrodermica. Le cause alla base della psoriasi non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che la componente genetica ed immunologica abbiano un ruolo fondamentale. Diversi fattori sono in grado di scatenare od aggravare la psoriasi, fra questi processi infettivi ed alcuni farmaci.


La psoriasi nei soggetti di razza caucasica colpisce il sesso maschile e quello femminile con uguale frequenza. Negli orientali, ed in particolare nei giapponesi, il sesso maschile è predominante rispetto al femminile, con un rapporto di 2 a 1. Può presentarsi a qualunque età, ma è più comune dai 10 ai 40 anni, ed in particolare al momento della pubertà e della menopausa. Poiché i pazienti affetti da psoriasi hanno una aspettativa di vita simile a quella di individui non malati, la prevalenza della malattia aumenta con l'età. L'eziologia della psoriasi è ancora sconosciuta, anche se alcuni dati a disposizione sembrano indicare una origine polifattoriale.

Attualmente sono due le ipotesi principali inerenti al processo che si verifica nello sviluppo della malattia. La prima ipotesi considera la psoriasi come un disturbo di eccessiva crescita e riproduzione delle cellule della pelle. Il problema è semplicemente visto come un disturbo dell'epidermide e dei cheratinociti. La seconda ipotesi vede la malattia come un disordine immuno-mediato in cui l'eccessiva riproduzione delle cellule della pelle è secondario a fattori prodotti dal sistema immunitario.

L'evento scatenante il primo focolaio di psoriasi è talvolta uno stress, fisico o mentale, un trauma o lesioni della cute, oppure una infezione, spesso da streptococco, alcuni farmaci. E’ stata vista una associazione con il fumo, l’obesità, l’uso di alcool. Poiché la psoriasi è una malattia cronica caratterizzata da periodi di remissione alternati a fasi di riacutizzazione, riconoscerne i fattori scatenanti è importante anche al fine di evitare abitudini e comportamenti che possano aggravare o indurre una ripresa della malattia.

Esiste una forte evidenza che la psoriasi sia una malattia polifattoriale, caratterizzata da una notevole eterogeneità genetica, clinica ed istologica, anche a livello delle stesse lesioni. In base alla gravità (estensione sulla superficie corporea) la psoriasi può essere divisa in:

Leggera: presenza di un numero limitato di placche, in genere meno del 3% della superficie cutanea è interessata. Moderata: dal 3 al 10% della superficie cutanea è occupato da placche, Grave: oltre il 10% della superficie cutanea corporea.

Le manifestazioni più comuni sono papule e placche eritematose ben delimitate ricoperte di scaglie argentee o opalescenti. Le lesioni sono di varie dimensioni e la severità può variare da pochi punti di desquamazione di tipo forforoso a dermatosi generali con artrite (artrite psoriasica), esfoliazioni ed eruzioni debilitanti. Nonostante il nome significhi "condizione pruriginosa" il prurito non è sempre presente; in alcuni casi tale sintomo è presente nelle vulviti psoriasiche dove le lesioni da grattamento possono essere simili a quelle da lichen simplex.

I siti più comuni per le lesioni sono lo scalpo (inclusa la zona retroauricolare), le zone di estensione di gomito e ginocchio e la zona lombo-sacrale, ma in alcune sue forme si trova nelle zone di flessione, sui genitali e sulla pianta dei piedi e il palmo delle mani. Le lesioni guariscono senza lasciare cicatrici e senza disturbare la crescita dei peli. Il 30-50% dei soggetti presenta degenerazioni delle unghie, con ipercheratosi, ispessimento, detrito subunguale, onicolisi, distorsione. Nella fase eruttiva un trauma può causare la comparsa di lesioni lineari (Fenomeno di Koebner).

La diagnosi di psoriasi si basa sulla anamnesi, (eventuale storia familiare di psoriasi, andamento attuale della malattia, presenza di prurito, fattori scatenanti, trattamenti precedenti), e sull'esame fisico che prende in considerazione l'aspetto del rash cutaneo, con particolare attenzione al colore delle lesioni, le dimensioni, la morfologia, la distribuzione nelle diverse regioni corporee interessate. Gli esami di laboratorio non sono dirimenti( fattore reumatoide, proteina C-reattivavelocità di eritrosedimentazione). Raramente potrebbe essere necessario ricorrere ad una biopsia cutanea per una corretta diagnosi differenziale.

Il trattamento della psoriasi si basa su una serie di misure generali che comprendono un'adeguata idratazione topica (uso di sostanze emollienti), un'adeguata esposizione alla radiazione solare e l'utilizzo di sostanze catramose e oli minerali. In generale la forma lieve tende a rispondere alle misure topiche, mentre la forma moderata richiede trattamenti fototerapici. Più complesso il trattamento della forma grave, che spesso necessita di misure e agenti di tipo sistemico, in questo senso i farmaci biologici stanno dando ottimi risultati. In tutte le fasi, una attenta terapia dietetica è fondamentale per la remissione. Il tutto è sempre da concordare con lo specialista di riferimento.


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Nutrizionista per professione e non per diletto. Informarsi prima di subire i danni
Le linee guida della dr.ssa Emanuela Giannuzzo per individuare i professionisti del settore

BRINDISI (Italy) - Lavorando come Medico Nutrizionista e Medico Estetico, noto molto spesso, che tra i pazienti, c’è sempre più confusione sul ruolo e sui titoli dei professionisti della nutrizione o sedicenti tali. Sedicenti, perché, molte volte, chi si occupa di Nutrizione umana, non solo non ha i titoli per farlo, ma addirittura non possiede alcun titolo. Il Consiglio Superiore di Sanità, infatti, ha sancito che la definizione di Nutrizionista è da concedere solamente a professionisti della branca medica che operano nello specifico settore. Quindi, prima di subire i danni ... è sempre opportuno una efficace ricerca sulle figure che stiamo per consultare. Ecco una guida.

Troppe volte, quando chiedo ad i pazienti, se hanno seguito percorsi alimentari con professionisti prima, mi rispondono di sì e alla domanda più specifica: da chi? Rispondono da un “dottore”, quando poi mi dicono il nome e cognome, scopro che a “curare” sono spesso, naturopati, psicologi, istruttori di palestre, estetiste. Professionisti che non hanno le competenze adatte nel campo della Nutrizione umana ed ancora peggio, non conoscono le patologie legate ai problemi di peso e le patologie in generale. Noi tutti sappiamo che il sovrappeso, l’obesità, il sottopeso ed in generale, i disturbi relativi all’alimentazione, possono essere causati da patologie organiche che vanno indagate prima di iniziare qualsiasi percorso nutrizionale. Non sono pochi i casi in cui personale non qualificato, ha aggravato o sottovalutato patologie importanti durante la “cura” di disturbi legati alla alimentazione. Purtroppo queste figure, con parcelle, nella maggior parte delle volte superiori a quelle di un Medico Specialista, non fanno altro che aumentare la confusione che l’utente ha, in questo campo.

Il Consiglio Superiore di Sanità ha precisato che la definizione di Nutrizionista spetta solo alle seguenti figure, con ruoli diversi a seconda del titolo:

Il Medico è abilitato a prescrivere diete sia al soggetto sano ed a quello malato (con le competenze adatte anche a diagnosticare ed a curare eventuali patologie che possano interferire con la salute alimentare).
Il biologo può elaborare diete in soli soggetti sani, con il limite che, qualora sussista anche solo il dubbio di una patologia o disfunzione, deve demandare al Medico, astenendosi dall’effettuare diagnosi e prescrivere cure, in quanto non rientranti nella sfera di sua competenza.

Il dietista è quella figura che in collaborazione con il medico, e sotto sua prescrizione può elaborare diete.

Il farmacista, non può prescrivere diete, ma può dare informazioni sui farmaci o integratori alimentari, venduti in farmacia.

Tutte le altre figure, non hanno competenza e autorizzazioni a prescrivere diete.

Fondamentale è sapere a chi ci si affida ed a volte è davvero difficile capirlo, per chi non ha specifiche competenze nel campo, però poche semplici regole possono aiutarci:

- Cercare sempre il titolo di studio, del professionista. Dovrebbe essere affisso negli studi e se non c’è, chiediamolo o cerchiamolo, presso gli ordini di categoria ( per verificarne l’iscrizione) valutiamo con attenzione ciò che troviamo sul web (non sempre corrisponde alla realtà)

- Con ciò che è stato spiegato nelle precedenti righe, possiamo già capire se chi ci troviamo davanti ha competenze per affrontare problemi di alimentazione. La prescrizione di analisi preliminari o di accertamenti diagnostici, infatti, è garanzia di professionalità (ed è altrettanto importante che sulla prescrizione ci sia il timbro con la dicitura: medico chirurgo; purtroppo accade che, anche chi non ha titolo, ha un timbro e si sente prescrittore)

- Diffidare di chi fa diagnosi di presunte intolleranze alimentari con test di dubbia affidabilità (gli unici test, più o meno validati, ma comunque con un senso logico, sono quelli eseguiti su sangue in strutture adeguate o negli studi Medici); in caso di dubbi chiedere sempre al proprio Medico di famiglia.

- Valutare sempre la “parcella“ del professionista e diffidare dalla prestazione gratuita o da quella troppo elevata, per le professioni riconosciute, ci sono dei minimi e dei massimi. Da questo punto di vista, il nostro commercialista può venirci in aiuto: sono detraibili solo le fatture redatte da i professionisti abilitati.


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La Salute in viaggio, consigli e farmaci da portare sempre in valigia
Visualizza e scarica il pratico vademecum raccomandato dalla dr.ssa Emanuela Giannuzzo

ROMA (Italy) - Siamo nel pieno dell’estate, le tanto attese ferie sono alle porte. A volte nella fretta di fare la valigia si dimentica qualcosa che invece nel momento opportuno, può tornarci utile e a volte salvarci la vacanza. A quanti di noi sarà capitato di avere una febbre improvvisa, anche solo per un colpo di calore. Un mal di denti, una cefalea o il classico colpo della strega. La diarrea del viaggiatore, può essere molto fastidiosa, così come un eritema solare sottovalutato. E allora, ecco qualche consiglio su quali farmaci portare in valigia ed il pratico vademecum per gestire i nostri "viaggi & vacanze" senza grossi pensieri.


Non deve mai mancare il paracetamolo, ottimo sia per la febbre che come analgesico. Ricordiamoci la protezione solare, non c’è cosa più brutta che non riposare bene per colpa di un eritema solare. A proposito del sano riposo, un insetto repellente, può liberarci dal fastidio delle zanzare. Un antistaminico, può servirci per contrastare il prurito, sia in caso di allergia, sia in caso di reazione esagerata da puntura di insetto. In caso di patologie allergiche, può essere necessario l’utilizzo di cortisonici, che è meglio portare con se. Un antibiotico a largo spettro potrebbe essere utile, me prima del suo impiego, è sempre meglio sottoporsi a visita medica.

Il vademecum compilato
dall'ospedale Bambin Gesù di Roma
utile nella gestione della
Salute in viaggio

Visualizza e scarica il documento

Ciò che invece, a volte, salva la vacanza, sono i fermenti lattici (meglio ancora sarebbe, iniziarne un ciclo prima di partire), e gli antidiarroici, la diarrea del viaggiatore è la condizione più comune per chi viaggia, unitamente ad un efficace decongestionante intestinale. Importante però è specificare che i farmaci da portare in valigia, possono essere diversi in base alle patologie di ciascuno di noi. Resta quindi prezioso il consiglio del nostro medico di famiglia o del farmacista di fiducia, che conoscono le nostre patologie e i farmaci che normalmente assumiamo, e possono quindi darci un consiglio personalizzato. Infine, c’è un servizio delle ASL , chiamato medicina dei viaggi, che ci propone una visita specialistica con consigli ed eventualmente vaccini necessari, a seconda della zona che andiamo a visitare. Questo diventa necessario, oltre che fortemente raccomandato, prima di partire per mete potenzialmente a rischio di gravi malattie. In alcune nazioni, avere la certificazione di vaccinazione per determinate patologie (per esempio febbre gialla) è obbligatoria per l’ingresso in determinate nazioni. Buon viaggio a tutti!


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Primavera, il risveglio del corpo: la stagione ideale per una "remise en forme" estetica
Consigli e trattamenti per prepararsi e godersi in pieno l'estate. I consigli della dr.ssa Emanuela Giannuzzo

BRINDISI (Italy) - La primavera è alle porte ed in questo periodo, molti pazienti mi chiedono qualcosa che elimini l’aspetto stanco ed affaticato, che tolga via il grigiore dell’inverno. Premesso che ogni pelle è diversa ed è importante un attento check up cutaneo che valuti bene il trattamento medico estetico da effettuare, qualche consiglio generale, è sempre valido. Nel contempo, però, non bisogna dimenticare una serie di accorgimenti che già nel breve periodo risultano salutari per evitare l'invecchiamento della pelle: non fumare, controllare con costantemente i nei, ridurre le esposizioni al sole diretto, idratare la pelle più volte al giorno e con prodotti validi.


Per eliminare lo strato cutaneo danneggiato, ottima metodica è quella del peeling chimico a concentrazioni medicali, esistono diversi acidi e diverse concentrazioni, che definiscono profondità ed utilizzo. Altro tipo di peeling è quello definito “meccanico”, che utilizza la tecnologia laser per eliminare lo strato cutaneo più superficiale. Dopo aver rimosso i corneociti ormai danneggiati, si può eventualmente nutrire e rinvigorire l’epidermide ed il derma rimasto, tramite una biorivitalizzazione con acido ialuronico, vitamine ed amminoacidi. Anche per questa metodica, la scelta è ampia e può essere personalizzata in base alle “esigenze cutanee”. Ci sono infatti biorivitalizzanti specifici per la lassità cutanea, per la discromie, per le occhiaie, perfino per l’alopecia.

Per le pelli con problemi di lassità cutanea, molto utile è la tecnica di autoinduzione di collagene, che viene indotta con macchinari medicali particolari, un ciclo di massimo 10 sedute a volte, riesce a portare indietro l’orologio di parecchi anni, e nei visi più giovani, può essere utile per rallentare il processo di invecchiamento. Continuando a parlare di Laser, la tecnica dello Skin tightening, rappresenta una valida metodica per riattivare, collagene, elastina e fibroblasti, quindi per dare un effetto più tonico, rimpolpato e giovane.

Per le pelli con discromie, cheratosi, oppure couperose, ottima alternativa è la luce pulsata medicale. Per chi vuole invece, avere un aspetto rilassato , aprire le sguardo e alleggerire la fronte dalle rughe della preoccupazione e dell’ansia, la soluzione migliore è il botulino. Tale tossina alle giuste diluizioni, dona un effetto molto naturale, a differenza di ciò che spesso crediamo.

La blefaroplastica, invece, corregge la caduta della palpebra, anche definita ptosi palpebrale, che con l’età tende ad accentuarsi. Attualmente, la metodica più richiesta è quella effettuata senza bisturi, grazie alle nuove invenzioni della soft surgery.


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Obesità e sovrappeso, parlane con gli esperti
In Puglia le giornate di Prevenzione si aprono il 3 marzo presso il Centro Medico di Brindisi

BRINDISI (Italy) - La patologia dell’obesità riguarda un numero sempre più ampio di persone: sono 6 milioni gli italiani obesi e 21 milioni, quelli in sovrappeso. Quasi il 60% della popolazione tricolore. Il picco degli “oversize” tra gli uomini è del Molise con il 64,8%. Seconda la Campania, dove a essere in sovrappeso è il 61,6% della popolazione maschile. Per le donne, Basilicata (46,5%) e Puglia (44,1%) sono le regioni con più italiane a dover combattere l’obesità. A dare il buon esempio, secondo l’indagine della Coldiretti, è il Nord Italia: Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia hanno gli abitanti che riescono meglio a mantenersi in forma.


Uno degli obiettivi resta il muoversi di più. Questo il primo consiglio per combattere e prevenire i chili in eccesso. Passeggiare a passo spedito per tre volte a settimana e per almeno 45 minuti. Oltre all’attività fisica, lo strumento-chiave per conservare il giusto peso è la dieta. Nell’ultimo anno il 49% degli italiani ne ha seguito una. Il 25% lo ha fatto con l’obiettivo di dimagrire, il restante 14% perché "costretto" da una patologia come diabete, pressione alta, colesterolo o celiachia. Ecco le motivazioni che spingono a programmare le giornate della Prevenzione del Sovrappeso ed Obesità.


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Medicina e Chirurgia Estetica: ecco i criteri per scegliere il medico giusto senza sbagliare
Diffidare di chi spende e spande crediti senza referenze sicure. I preziosi consigli della dr.ssa Giannuzzo

BRINDISI (Italy) - L’interesse crescente nei confronti della Medicina e Chirurgia Estetica, ha fatto si che operatori senza i titoli o i requisiti adeguati, propongono trattamenti chirurgici oppure, pur avendo i requisiti, operano in strutture non adeguate, né autorizzate. Come possiamo difenderci da chi dell’Estetica fa un business e non una professione? Innanzitutto verificare le credenziali del medico a cui ci si rivolge, la laurea in Medicina e Chirurgia è già una garanzia di sicurezza. Tutti i laureati sono definiti dottori, ma non tutti sono Medici soprattutto senza una specializzazione e abilitazione.


Le metodiche di Medicina Estetica , i macchinari utilizzati dai Medici Estetici, sono ad “esclusivo utilizzo Medico”, le aziende più serie, infatti, prima di vendere un prodotto o un macchinario, devono assicurarsi di aver davanti un medico e verificarne i titoli. I Medici che scelgono di Specializzarsi ed Operare nel campo della Medicina Estetica e della Chirurgia estetica, frequentano un percorso formativo ulteriore dopo la Laurea in una scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva ed Estetica, nelle diverse Università di Medicina e Chirurgia, per chi sceglie la chirurgia plastica ed Estetica . Per chi sceglie la Medicina Estetica, le scuole esistenti in Italia di durata quadriennale sono 4: La Agorà – Amiest di Milano, quella della Sime (Società Italiana di Medicina Estetica), quella della Simben - IAF (Società Italiana della Medicina del Benessere a Roma, la Valet-SIES di Bologna . La prima regola è quindi accertarsi e magari prendere visione degli attestati di Laurea e di Specializzazione.

- Informarsi sulla struttura dove vengono eseguiti gli interventi e accertarsi che sia ufficialmente autorizzata. Per interventi di medicina Estetica, non è necessaria una sala operatoria, ma anche gli studi medici, soprattutto se utilizzano apparecchiature medicali, devono ottenere una precisa autorizzazione dall’ Asl di appartenenza ( che dovrebbe essere esposta o ispezionabile dall’utenza).

- Chiedere notizie sui materiali utilizzati, come protesi, filler, tossina botulinica o altri materiali iniettivi. È importante sapere cosa verrà utilizzato, assicurarsi che sia di qualità comprovata, prodotta da aziende riconosciute e certificate. Ogni medico, deve illustrare ai pazienti quale materiale utilizzerà e consegnare o apporre in cartella, una relativa etichetta identificativa

- Leggere il consenso informato presentato ai pazienti per qualunque tipo di terapia e chiarire eventuali dubbi con il medico.

- Diffidare di prezzi troppo bassi o sconti: la professionalità, la sicurezza e l'affidabilità hanno un costo.

- Nel caso di interventi chirurgici invasivi, Informarsi sull'equipe chirurgica e soprattutto sull'anestesista, che ha un ruolo fondamentale sulla sicurezza dell'intervento e la tranquillità del paziente.

- Valutare, oltre ai titoli e all'esperienza del Medico, anche la sua personalità, il senso di responsabilità, l'onestà intellettuale e tutte quelle caratteristiche umane che un vero professionista dovrebbe avere. Un buon rapporto tra medico e paziente è un requisito indispensabile per l'instaurarsi di un rapporto valido e in grado di dare soddisfazioni reciproche.

- Chiedere pareri a chi è già stato dallo stesso medico, può essere utile, ma a volte controproducente. Il risultato di un trattamento, oltre che dalla bravura del medico e dalla qualità dei prodotti utilizzati, dipende anche dalla “compliance del paziente”, ed un paziente poco attento alle raccomandazioni e prescrizioni del medico, rischia di rovinare il risultato di un intervento o di un trattamento.


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Estetica & Benessere: medicina vs chirurgia estetica, le nuove tendenze in campo medico
I consigli dell'esperta dott.ssa Emanuela Giannuzzo specializzata in Nutrizione Clinica e Medicina Estetica

BRINDISI (Italy) - Negli ultimi anni si evidenzia una netta inversione di rotta rispetto agli anni 90'. In quel periodo i trattamenti di chirurgia estetica erano preferiti dal 55% dei pazienti contro un 45% dei trattamenti di medicina estetica. Oggi questo rapporto si è invertito: 17% dei trattamenti chirurgici contro un 83% di quelli "soft look". I motivi: un approccio, più invasivo nella chirurgia (interventi eseguiti in sala operatoria, con anestesia e degenza ospedaliera), molto più veloce e sicuro, invece, quello nella medicina estetica (ambulatoriali, senza anestesia e necessità di ricovero), con differenti costi e molto più alla portata.


Altra caratteristica degli interventi di Medicina Estetica è la naturalezza e la personalizzazione del risultato: grazie alle nuove tecnologie è possibile adattare le tecniche più adeguate al risultato voluto, a differenza degli interventi chirurgici, dove ci si può risvegliare dall’anestesia con un volto o corpo che non ci appartiene e dal quale molte volte non si può tornare indietro. Tutti i materiali e le metodiche della medicina estetica sono metodiche graduali ed anche se durature, reversibili.

Attualmente sempre più giovani si sottopongono a questi “ritocchi” e preferiscono operazioni più veloci e meno pesanti per i loro portafogli. Gli uomini sono sempre più attratti dalla Medicina Estetica e dai suoi risultati naturali veloci e che garantiscono una ripresa immediata dell’attività lavorativa. Esistono ancora quegli interventi di chirurgia estetica, per i quali la chirurgia tradizionale resta un punto di riferimento imprescindibile, ma per tutto il resto, le metodiche di medicine estetica sono numerosissime. Iniziando dalla soft surgery, tecnica innovativa tramite la quale si può rimuovere, in maniera veloce ed indolore qualsiasi tipo di neoformazione cutanea (fibromi, cheratosi, nevi, verruche, angiomi, xantelasmi), Cicatrici e cheloidi, Rughe, Smagliature, Tatuaggi. Si può inoltre trattare l’Acne attiva.

Questa nuova tecnica medica, si basa sul metodo della sublimazione, grazie ad un dispositivo brevettato (PLEXR) che ha la capacità di eliminare la neoformazione senza intaccare il derma che la circonda (evitando così l’insorgenza di cicatrici). La novità sta anche nella possibilità di effettuare, con tale metodica l’intervento di blefaroplastica superiore e / o inferiore, oppure il lifting del viso, collo e corpo, in regime ambulatoriale, senza anestesia, cicatrici ed effetti collaterali tipici della tecnica chirurgica. Per le adiposità localizzate, le alternative mediche alla liposuzione sono molteplici, possono essere utilizzate da sole oppure in abbinamento. Alcuni esempi sono le tecniche che si basano sulle iniezioni di farmaci lipolitici (fosfatildilcolina e acido ursodesossicolico, oppure nuovi mix di farmaci che vanno ad agire in maniera localizzata sciogliendo il grasso contenuto nelle cellule adipose). Per distruggere le membrane cellulari degli adipociti, invece possiamo utilizzare la intralipoclasia medicale. Il consiglio medico personalizzato, ovviamente è alla base della scelta tra metodica chirurgica o medica, nella maggior parte dei casi, i risultati, sono sovrapponibili ed a favore delle tecniche mediche c’è la sicurezza e la semplicità dell’intervento.

Altri trattamenti “soft", sempre più richiesti, da donne e uomini, che sono prettamente di competenza medica e non chirurgica, ma che stanno diventando una buona alternativa alle metodiche chirurgiche di ringiovanimento sono il peeling chimico o meccanico, la laser terapia, le onde d'urto, la radiofrequenza medicale, la luce pulsata medicale, la microdermoabrasione e l'uso di filler, biorivitalizzanti e la tossina botulinica. Fondamentale è la valutazione Medico Estetica di base, su quali siano le esigenze e le strategie terapeutiche più idonee per intervenire. (Dr.ssa Emanuela Giannuzzo)


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La dott.ssa Emanuela Giannuzzo è medico chirurgo e specializzata in Nutrizione Clinica e Medicina Estetica. In questa veste ha operato lungamente presso il Policlinico di Bari partecipando attivamente alla ricerca scientifica sull’obesità. Successivamente perfeziona la sua già ricca preparazione specializzandosi ulteriormente in Medicina Estetica presso la Scuola di Medicina Estetica e del Benessere SNIEM AGORA’ di Milano. Dal 2014 è anche Medico di Emergenza ed Urgenza territoriale. Nel 2015 frequenta il prestigioso Master in chirurgia non ablativa presso l’università Tor Vergata di Roma. Attualmente conta notevole esperienza anche in Medicina dello Sport e ha al suo attivo numerose collaborazioni scientifiche e mediatiche territoriali e internazionali. Centro Medicina Estetica e Nutrizione Clinica Brindisi: 3201106137