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Redazione |
Special
edition "2020 United States presidential election"
by Italia News Press Agency
Il
percorso elettorale statunitense che il 3 novembre porterà
alla Casa Bianca il 46esimo presidente |
Si
terranno il 3 Novembre 2020 le prossime elezioni presidenziali
negli Stati Uniti d’America. Quel giorno verrà
eletto il 46esimo Presidente USA che succederà
a Donald Trump, oppure lo stesso sarà riconfermato
per il suo secondo e ultimo mandato. Il meccanismo
di elezione è molto particolare, si tratta
di un suffragio semidiretto: il Presidente viene infatti
incaricato da un collegio elettorale di 538 grandi
elettori a loro volta eletti, in maniera diretta,
il martedì successivo al primo lunedì
del novembre dell'ultimo anno del mandato del Presidente
in carica. In base alla propria popolazione, ogni
singolo Stato appartenente alla federazione elegge
un numero di delegati pari al numero di rappresentati
dello Stato stesso nel Congresso. Per essere incaricato,
il candidato deve avere la maggioranza assoluta e
avrà un mandato di quattro anni. Per poter
essere candidabile ed eventualmente eleggibile chi
si presenta alla elezioni deve essere cittadino statunitense
per nascita, qui risiedere da minimo 14 anni e avere
almeno 35 anni compiuti. I due principali partiti
politici esistenti, Repubblicano e Democratico, determinano
i propri candidati dopo aver svolto elezioni primarie,
che si svolgono in maniera diversa a seconda dello
Stato nel quale si svolgono.
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Donald
John Trump nasce a New York il 14
giugno del 1946. Prima nella "New York
Military Academy" e poi nella Università
della Pennsylvania, si laurea nel 1968, specializzandosi
in Economia e Finanza. Il famoso imprenditore
americano e tra i più ricchi del mondo,
dopo il suo terzo matrimonio, annuncia di
candidarsi alle presidenziali americane nel
Partito Repubblicano che vince nel 2016 su
Hilary Clinton divenendo il 45esimo presidente
degli States.
Joseph
Robinette Biden Jr. nasce Scranton,
Pennsylvania il 20 novembre 1942. Si è
laureato in Giurisprudenza nel 1968. E' un
politico di professione quale senatore del
partito democratico del Delaware. E' stato
Vice Presidente nel secondo mandato di Barack
Obama dal 2009 al 2017. E' sposato per due
volte ed ha 4 figli. La Conventio democratica
lo ha scelto quale candidato alle presidenziali
2020.
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Le primarie
democratiche e repubblicane 2020 hanno deciso che
saranno Biden e Trump i candidati alle lezioni per
la Casa Bianca di questo anno. Le loro visioni
a stelle e strisce, sia in politica interna che estera,
sono assolutamente opposte. Trump, conscio del pericolo
che in questo momento storico rappresenta il Social-Comunismo
in tutto il mondo, lotta per affermare i valori di
libertà e indipendenza americani e dei suoi
alleati. Biden, invece vuole riportare sul piano del
dialogo il confronto tra Usa e resto della comunità
internazionale, con un occhio particolare per le minoranze
etniche e le classi meno abbienti americane.
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Il
sistema elettivo presidenziale negli States
Il
3
novembre 2020, in America si celebra l’Election
Day, che cade ogni volta nel martedì
successivo al primo lunedì del mese di novembre,
alla scadenza del mandato di quattro anni. Tutti gli
americani aventi diritto al voto, verranno chiamati
alle urne per scegliere il successore di Donald
Trump, alla Casa Bianca dal 2016. Ma come
funziona il sistema elettorale americano? Il sistema
elettorale degli Stati Uniti d’America non
e’ molto semplice.
Il
1 e 2 novembre, in ciascuno dei 50 Stati, gli americani
vanno dunque alle urne per eleggere i 538
grandi elettori che compongono il Collegio
Elettorale degli Stati Uniti. Il numero deve corrispondere
al totale dei componenti il Congresso Usa: quindi
435 deputati, 100 senatori più altri
3 deputati di diritto per il Distretto Federale di
Washington (o District of Columbia). A ciascuno
Stato è concesso di eleggere un numero complessivo
di Grandi Elettori (corrispondenti ai deputati) in
proporzione alla numerosità della sua popolazione,
e un numero fisso di 2 Grandi Elettori (come i senatori).
Ciascuno Stato può eleggere in totale non meno
di 3 Grandi Elettori e può scegliersi il sistema
elettorale.
I voti sono contati Stato per Stato.
I voti ottenuti in ogni singolo stato contano molto.
I voti popolari, quelli cioe’ espressi da ogni
singolo cittadino avente diritto al voto, vengono
contati stato per stato e non, invece, a livello nazionale.
Ogni candidato puo’ vincere in uno stato e perdere
in un altro. Chi ottiene piu’ voti in uno stato,
anche solo uno in piu’, porta dalla sua parte
tutti i grandi elettori di quello stato. Chi riesce
a far eleggere 270 grandi elettori, va a vivere alla
Casa Bianca.
Il voto dei grandi elettori. I Grandi
elettori sono chiamati a eleggere il presidente degli
Stati Uniti d’America, scegliendo il candidato
che dovra’ accedere alla Casa Bianca. Solitamente
votano per i candidati ai quali sono associati nelle
schede elettorali, anche se la storia ci insegna che
a volte ci sono state delle eccezioni.
Stati Banderuola. Cosa sono i cosiddetti
stati banderuola o swing states? Sono quegli stati
dove i sondaggi non danno un esito certo e dove i
voti degli indecisi, seppur pochi, possono cambiare
le sorti delle elezioni. Nel 2004 fu decisivo il voto
nell’Ohio. Ma sono compresi anche la Florida,
il Nevada, il Colorado, il North Carolina, il Missouri,
l’Indiana, la Virginia. In America non esiste
un Viminale, che dica in tempo reale quanti voti a
livello nazionale ha un candidato piuttosto che un
altro. I dati sono forniti stato per stato, in quella
che viene chiamata la lunga notte, seguita in diretta
da televisioni di tutto il mondo.
Ma
il processo elettorale non è concluso. Infatti
solo il 17 dicembre 2020 i Grandi
Elettori formano lo United States Electoral
College: dalle capitali dei rispettivi stati
in cui si riuniscono, eleggono il 46esimo Presidente
e Vice. Vince chi totalizza 270 voti. L’eventualità
che un Grande Elettore non voti il candidato presidente
della sua lista è molto remota; addirittura
in 24 Stati è punita per legge. Il
6 gennaio 2021, infine, il Congresso
USA convocato a camere riunite, apre le buste, conteggia
i voti dei grandi elettori e proclama il nuovo Presidente
e il suo Vice che entrano in carica dal successivo
21 gennaio 2021: l’Inauguration Day.
Ecco l'attuale mappa dei Grandi Elettori.

Primarie.
E’ un sistema di voto attraverso il quale viene
scelto il candidato che rappresenterà il partito
durante una successiva elezione a una carica pubblica.
SI svolgono, in date diverse, su base statale e possono
essere chiuse (riservate cioè solo agli iscritti
al partito), o aperte a tutti gli elettori. Ogni Stato
sceglie il sistema di voto: alcuni hanno il maggioritario,
altri il proporzionale o un sistema misto. Rispetto
all’elezione del presidente degli Stati Uniti,
solitamente le primarie iniziano dodici mesi prima.
Quest’anno, si sono svolte soltanto quelle repubblicane.
Il candidato scelto è stato Mitt Romney. Prima
delle primarie, in modo non vincolante, ogni Stato
puo’ decidere se fare lo “STRAW Poll”.
Si tratta di una sessione di voto, fatta solo per
sondare il gradimento dei candidati. Il più
famoso è quello ad Ames, in Iowa.
Caucus:
il termine si riferisce a un’assemblea di persone,
accomunate da affinità politiche o etniche,
che si riunisce per instaurare un dibattito sui temi
a loro più cari. I caucus possono essere quindi:
gli iscritti al partito , o gruppi di eletti all’interno
del Congresso che si uniscono con l’obiettivo
di portare avanti cause condivise (il più famoso
è il Congressional Black Caucus, formato da
afroamericani). In occasione delle primarie, i caucus
sostituiscono le primarie nell'indicare i delgati
alla convention del partito che assegnerà la
nomination. In questo caso le assemblee si svolgono
in chiese, all’interno di palestre o in altre
sale pubbliche.
Registrazione
al voto: Non basta essere nati negli Stati
Uniti, avere più di 18 anni o un passaporto
americano per poter votare. Non si viene iscritti
automaticamente come aventi diritto al voto come succede
in Italia. Chi vuole votare deve registrarsi nell’ufficio
della propria contea o del proprio distretto elettorale
(quest’anno solo a Washington sarà possibile
iscriversi tramite il social network Facebook). La
registrazione è l'operazione indipsensabile
per autorizzare il voto. Entramb i i partiti hanno
migliaia di volontari impegnati in questa operazione
in diversi stati. Quasi sempre le registrazioni si
concludono una decina di giorni prima dell'electorfal
day.
Camera
e Senato. Le elezioni presidenziali coincidono
con quelle di camera e senato. Il 6 novembre si rinnova
l'intera Camera e un terzo del Senato. La
Camera dei Rappresentanti è formata da 435
membri. Ogni Stato ne elegge un numero che
è proporzionale alla sua popolosità.
Secondo la Costituzione, ogni due anni (cioè
al termine del mandato consentito ai membri) la Camera
viene sciolta, per essere ricostituita con nuove elezioni.
Le votazioni, alternativamente, coincidono quindi
con l’elezione del presidente (che dura in carica
quattro anni) e con la metà del suo mandato
(per questo si chiamano elezioni di “mid term”).
Il Senato è formato da 100 membri (due
per ogni Stato). Ogni eletto dura in carica
sei anni. Non è previsto lo scioglimento del
senato. Questo vuol dire che il ricambio dei senatori
avviene in momenti diversi da Stato a Stato. In generale,
il Senato si rinnova di un terzo ogni due anni. Per
accedere alla Camera bisogna aver compiuto 25 anni,
al Senato 30.
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Repubblicani
e democratici, le differenze politiche
Il
PartitoDemocratico e il Partiro Repubblicano sono
i principali partiti politici degli Stati Uniti d’America.
Il Partito Democratico è progressista, orientato
a favore di politiche per il sostegno dei ceti meno
abbienti e di maggiore ugualianza a livello sociale.
Invece, il Partito Repubblicano è conservatore,
orientato al conservatorismo sociale, al sostegno
della famiglia tradizionale e contrario ad ogni intervento
dello Stato nell’Economia.
Il
Partito Democratico può essere
paragonato in maniera molto generale alla Sinistra
nel nostro Paese, in particolare per quanto riguarda
l’orientamento progressista e l’interesse
per il sociale. Tuttavia, occorre tenere in considerazione
che negli Stati Uniti non c’è una corrente
socialista come in Europa in seguito alla particolare
storia degli Stati Uniti (Guerra Fredda, Maccartismo
ecc…), quindi il paragone dei Democratici con
la Sinistra si limita ad una serie di ideali a favore
del progresso e della giustizia sociale, ma sempre
con la fiducia nel libero mercato e nel capitalismo.
Inizialmente il Partito Democratico e quello Repubblicano
facevano parte dello stesso schieramento politico,
con frange più progressiste da un lato e più
conservatrici dall’altro. Con il passare del
tempo il Partito Democratico-Repubblicano arrivò
alla rottura nel 1912 e diede vita ai due maggiori
partiti degli USA. Ad ogni modo, all’interno
del Partito Democratico vi sono tutt’ora delle
frange più orientate al conservatorismo (così
come nel Partito Repubblicano vi sono elementi verso
il progressismo). Tra gli esponenti di spicco del
Partito Democratico negli ultimi anni, si possono
citare ad esempio Bill Clinton e Barack Obama.
In
linea di massima, i Repubblicani
sono conservatori a livello economico e sociale,
sostenitori della famiglia tradizionalmente intesa
e contrari all’intervento dello Stato nell’economia.
Nelgi anni ’80, con la vittoria di Ronald
Regan alle elezioni, i Repubblicani hanno ben delineato
le proprie caratteristiche ideologice con politiche
di riduzione delle tasse (in particolare per i ceti
medi e alti), con i tagli alla spesa sociale e con
una serie di liberalizzazioni che hanno di fatto
tolto potere all’attività sindacale.
Per farsi un’idea più immediata, si
potrebbe paragonare il Partito Repubblicano Americano
ai partiti di Destra Europei. Tuttavia questi differiscono
in alcuni aspetti storici e culturali: ad esempio,
in America la Chiesa e lo Stato sono separati sin
dall’inizio, perciò non c’è
mai stata l’intromissione dell’una nell’ambito
dell’altro. Inoltre la Destra americana in
molti aspetti è estremista e valuta in maniera
differente valori sociali che sono cari anche alle
Destre europee. Uno degli esponenti più famosi
del Partito Repubblicano degli ultimi anni è
senza dubbio George W. Bush, presidente
degli Stati Uniti all’epoca degli attentati
alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.
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Presidenti
degli Stati Uniti d'America -
Washington 1789 - 1797 | J. Adams 1797 - 1801 - Jefferson
1801 - 1809 | Madison 1809 - 1817 | Monroe 1817 - 1825
| J. Q. Adams 1825 - 1829 | Jackson 1829 - 1837 | Van
Buren 1837 - 1841 | W. H. Harrison 1841 | Tyler 1841
- 1845 | Polk 1845 - 1849 | Taylor 1849 - 1850 | Fillmore
1850 - 1853 | Pierce 1853 - 1857 | Buchanan 1857 - 1861
| Lincoln 1861 - 1865 | A. Johnson 1865 - 1869 | Grant
1869 - 1877 | Hayes 1877 - 1881 | Garfield 1881 | Arthur
1881 - 1885 | Cleveland I 1885 - 1889 | Harrison 1889
- 1893 | Cleveland II 1893 - 1897 | McKinley 1897 -
1901 - T. Roosevelt 1901 - 1909 | Taft 1909 - 1913 |
Wilson 1913 - 1921 | Harding 1921 - 1923 | Coolidge
1923 - 1929 | Hoover 1929 - 1933 | F. D. Roosevelt 1933
- 1945 | Truman 1945 - 1953 | Eisenhower 1953 - 1961
| Kennedy 1961 - 1963 | L. B. Johnson 1963 - 1969 |
Nixon 1969 - 1974 | Ford 1974 - 1977 | Carter 1977 -
1981 | Reagan 1981 - 1989 | G. H. W. Bush 1989 - 1993
| Clinton 1993 - 2001 - G. W. Bush 2001 - 2009 | Obama
2009 - 2017 | Trump 2017- 2021 | Biden 2021 - |
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The
Withe House - La
Casa Bianca e i suoi terreni circostanti servono sia
come residenza del Presidente degli Stati Uniti e della
sua famiglia, sia come museo di storia americana. George
Washington, scelse il sito per la Casa Bianca nel 1791.
La prima pietra fu posta nel 1792 e fu scelto un progetto
di concorso presentato dall'architetto di origine irlandese
James Hoban. Dopo otto anni di costruzione, il presidente
John Adams e sua moglie, Abigail, si trasferirono nella
casa incompiuta nel 1800. Durante la guerra del 1812,
gli inglesi diedero fuoco alla President's House nel
1814. James Hoban fu incaricato di ricostruire la casa,
e Il presidente James Monroe si trasferì nell'edificio
nel 1817. Durante l'amministrazione di Monroe, il portico
sud fu costruito nel 1824 e Andrew Jackson supervisionò
l'aggiunta del portico nord nel 1829. Ci sono 132 camere,
35 bagni e 6 livelli nel Residence. Ci sono anche 412
porte, 147 finestre, 28 camini, 8 scale e 3 ascensori.
Altra residenza è Camp David nel Maryland, utilizzata
spesso per ospitare leader stranieri. |
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Air
Force One - E' l'appellativo usato generalmente
per descrivere qualsiasi velivolo dell'Aeronautica militare
che trasporta il Presidente. Più precisamente,
invece, si riferisce a uno dei due aeromobili della
serie Boeing 747-200B altamente personalizzati, che
portano i codici di coda 28000 e 29000. La designazione
dell'Air Force per l'aereo è VC-25A. All'interno,
il Presidente e i suoi compagni di viaggio godono di
una superficie di 4.000 piedi quadrati su tre livelli,
inclusa un'ampia suite per il Presidente che dispone
di un ampio ufficio, bagno e sala conferenze. L'Air
Force One include una suite medica che può funzionare
come sala operatoria e un medico è permanentemente
a bordo. Le due cucine per la preparazione del cibo
possono sfamare 100 persone alla volta. L'Air Force
One dispone anche di alloggi per coloro che accompagnano
il Presidente, inclusi consulenti senior, ufficiali
dei servizi segreti, stampa itinerante e altri ospiti.
Diversi aerei cargo di solito volano davanti all'Air
Force One per fornire al Presidente i servizi necessari
in località remote. |

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Joe
Biden è stato eletto 46esimo presidente degli
Stati Uniti d'America. I
democratici ritornato così al potere dopo 4 anni
di presidenza dei Repubblicani con Donald Trump. La
senatrice della California Kamala Harris è il
nuovo vicepresidente. Jill
Tracy Jacobs Biden, moglie di Joe Biden, è la
nuova First Lady. Ma ecco chi è il nuovo presidente
a stelle e strisce: Joseph Robinette Biden Jr. nasce
Scranton, Pennsylvania il
20 novembre 1942. Si è laureato in Giurisprudenza
nel 1968. E' un politico di professione quale senatore
del partito democratico del Delaware. E' stato Vice
Presidente nel secondo mandato di Barack Obama dal 2009
al 2017. E' sposato per due volte ed ha 4 figli. |
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