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Stefania Verrecchia
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Viaggi e vacanze 2020: Italia nel cuore #ioviaggioinitalia
Alla riscoperta di quello che è considerato "il paese più bello del mondo"


“Anche un viaggio di mille miglia comincia con un solo, primo, piccolo passo”. Forse questa volta di primi passi ne occorreranno molti di più ma come il proverbio ricorda, per quanto difficile sia il cammino, ciò che conta è cominciare e fare questi passi alla riscoperta del nostro paese.

Questo inizio d’anno ha catapultato l’umanità intera in una realtà inimmaginabile o quanto meno non immaginabile nella misura in cui la stessa ha segnato il modo di vivere nostro e di tutti gli altri paesi nel mondo. La paura di Covid-19 ha cambiato le abitudini sociali e di relazione, di tutti gli abitanti della terra e letteralmente azzerato l’idea di poter viaggiare o programmare un viaggio con la dovuta serenità, prima sanitaria ma, poi, anche organizzativa ed economica. È quindi difficile pensare che si possano programmare viaggi che portino in destinazioni lontane e al di fuori dei confini del proprio paese, ma salvare il turismo nel Belpaese deve essere una prerogativa più che una speranza, soprattutto per dare respiro all’intero settore legato agli spostamenti e all’accoglienza “made in italy” che fattura 40 miliardi di euro e dà lavoro a ben 1,5 milioni di persone.

L’Italia è una terra ricca di meraviglie ed è proprio per questo, che Italia News Press Agency ha concentrato gli sforzi nella proposta redazionale di dedicare il massimo spazio alla tematica di “Viaggi & Turismo” in quello che è considerato il “Paese più bello del mondo”. Sarà un nuovo modo di viaggiare quello che ci accompagnerà nei prossimi mesi, ma la spinta emotiva di una ritrovata libertà post quarantena e il bisogno di ritornare a piccoli passi verso la normalità, ci condurranno alla riscoperta di luoghi e città italiane delle cui bellezze abbiamo spesso lasciato fossero solo i turisti stranieri a riempirsi gli occhi e l’anima. (Stefania Verrecchia, italian communicator)



Giorgio Esposito

Viaggi e Turismo - Le gravine pugliesi: Castellaneta e Ginosa, veri tesori a cielo aperto
La scenografiche cittadine offrono spettacolari paesaggi, colori, e sapori genuini ... d'altri tempi

Castellaneta, dallo splendido borgo alle calde spiagge della città natale di Rodolfo Valentino

CASTELLANETA (Italy) - Circondata da un’oasi protetta, Castellaneta è immersa nella spettacolare gravina sulla quale si affaccia il suo splendido borgo. La sobria cittadina a pochi chilometri sia da Taranto che da Matera, possiede un centro storico colmo di strette stradine quasi tutte confluenti verso la meravigliosa Cattedrale che insieme al Palazzo Vescovile ne formano il fulcro. Ma Castellaneta è soprattutto “casa natale e museo” dell’amatissimo Rodolfo Valentino che negli anni ‘20 divenne il principe del cinema muto italiano e mondiale. Pregevole anche la piacevolissima Marina che posta sulle azzurre acque dello Jonio, attira migliaia di turisti amanti della tintarella in un ambiente frizzante da vivere in estate e non solo. Il tutto può essere mixato anche da una "full immersion" nei sapori genuini della cucina locale.


Di Castellaneta “borgo rifugio” dai pirati saraceni, se ne parla nei testi storici sin dall’anno ‘800 che è preso come riferimento per la sua fondazione. Ma la storia racconta anche che fu poi posseduta dai Bizantini per tornare ai Normanni nel 1060. Restano importanti le presenze in epoca contemporanea anche di Francesi e Spagnoli che lottarono a lungo per la conquista delle attuali terre.

Ma il territorio svela la sua magnificenza soprattutto attraverso la “Gravina Grande” che resta una delle più straordinarie della Puglia, ci racconta Angelo Coppola prezioso accompagnatore in questo itinerario cittadino. Lunga decine di chilometri, arriva a 145 metri di profondità e 300 di larghezza. Sul fondo scorre un perpetuo fiumiciattolo che alimenta la ricchissima vegetazione e una straordinaria Fauna. Imperdibile, l’affaccio in centro paese sulla Gravina che consente una spettacolare visione del borgo antico arroccato sugli strapiombi. Per eventuali tour del territorio si può contattare l’Associazione “Amici delle Gravine” di Castellaneta.

Altro “faro” della ridente Castellaneta è rappresentato dai natali concessi a Rodolfo Pietro Filiberto Raffaello Guglielmi, in arte “Rodolfo Valentino” che qui nacque il 6 maggio 1895. Rodolfo frequentò le classi elementari a Castellaneta per poi continuare gli studi a Taranto e successivamente a Perugia e Genova. A 17 anni si trasferì prima a Parigi e poi in America, dove abbraccio l’arte Teatrale prima ed il Cinema dopo grazie anche al suo “magnetico fascino” che ammaliava. E proprio la cittadina natale gli ha dedicato un Museo che abbraccia tutta la sua vita di artista e famoso “latin lover” conosciuto e amatissimo in tutto il mondo, ed una Statua posta all’ingresso del paese meta di foto e selfie scattati dalle tante migliaia di turisti che soprattutto d’estate apprezzano il variegato territorio.

Impossibile poi non citare le numerose tracce della civiltà rupestre, cultura insediativa e costruttiva che fin dalle epoche preistoriche sfruttò, a scopi abitativi e cultuali, le naturali cavità della roccia tufacea, formatesi soprattutto lungo i margini di lame e gravine abbondanti in questo territorio carsico. Lame e gravine costituiscono, dunque, oltre che importanti e variegati ecosistemi, la culla di una civiltà che seppe fare degli anfratti rocciosi case, ambienti di lavoro e di culto. L'habitat rupestre ebbe il periodo di massima espansione a partire dalla fine del secolo IX, nel quadro della seconda colonizzazione bizantina e dell'intenso diffondersi del monachesimo italo-greco.

Castellaneta ha poi un'importante frazione “Castellaneta Marina” locata a valle della cittadina lungo il litorale jonico che in questo contesto si estende per 10 km e sul quale sono disseminati rinomati villaggi turistici nonché prestigiosi campi da golf. Il tutto arricchito da discoteche, centri commerciali, parchi divertimenti, hotels e ristoranti che la rendono meta ideale per le vacanze estive anche alla luce dell’onnipresente “bandiera blu” che certifica i migliori contesti turistici italiani.



Ginosa, la Matera di Puglia, ospita uno dei tratti più belli della "gravina abitata"

Ginosa nasce nella grotta del Vallone dell’Arciprete, in contrada Pescarella, nel Paleolitico. Nei secoli successivi è stato un susseguirsi di villaggi rurali e di città fortificate di Peuceti, Greci e Romani. Con la caduta dell’Impero Romano la gente si spostò progressivamente nelle grotte dove nacquero i villaggi rupestri del Rione Rivolta e Casale. Con la fine del Medioevo la gente abbandonò progressivamente la gravina per spostarsi sulla collina.

Il primo quartiere della Ginosa moderna fu la piazza che si estende da Largo Cortina al Corso. In quegli anni Ginosa cresceva economicamente, fiorivano l’agricoltura e le attività artigianali e con essi si formava la nuova classe sociale. Il 1857 fu uno degli anni più difficili di Ginosa, a distanza di pochi mesi si verificarono tre avvenimenti: l’alluvione dell’11 Gennaio, dopo molti giorni di piogge insistenti, venne giù il Rione Casale, dove ci furono anche dei morti; la notte del 1 Marzo un incendio colpì la Parrocchia, oggi Santi Medici; il 6 Dicembre un terremoto colpì la Basilicata e la Puglia , tra cui anche Ginosa e con essa il Rione Casale.

Oggi la cittadina rappresenta l'ultimo baluardo pugliese prima di incontrare la Basilicata con la splendida Matera a non molti chilometri. Ed è proprio alla città lucana rupestre per eccellenza che Ginosa somiglia con la sua spettacolare Gravina abitata già 60mila anni fa, e che spesso ha ospitato set cinematografici rendendola così nota in tutto il mondo. Una realtà architettonica che da anni è in grave pericolo per alcuni episodi climatici che hanno minato seriamente le bellezze naturalistiche dei luoghi definiti da molti come "la nuova Gerusalemme".

Il principale monumento di Ginosa è il Castello normanno, fatto costruire nel 1080 da Roberto il Guiscardo per difendersi dalle incursioni saracene. Il castello di Ginosa originariamente era munito di tre torri merlate e di un ponte levatoio, elementi architettonici che furono demoliti nel XVI secolo, quando il comune ionico divenne baronia della potente famiglia Doria. Così il Castello acquisì l'aspetto di un grande palazzo che ancora oggi si erge poderoso a dominio di tutto l'antico abitato. Ed è proprio il Castello normanno che compare nello stemma araldico del comune.

Ma il territorio ospita anche una Ginosa Marina amata ed apprezzata location balneare che raccoglie consensi sia degli abitanti del locale territorio, sia dai turisti che giungono da ogni parte d'Italia per godere delle splendide rive del Mar Jonio. Marina di Ginosa - così come Ginosa - si trova sulla Statale Jonica ed è facilmente raggiungibile in auto dalla Calabria e attraverso la SS Basentana dalla Campania. In treno ed aereo, conviene raggiungere Taranto e poi Bari per collegamenti con tutta Italia.

La Chiesa Madre, posta al termine di Via Matrice, immersa nello scenario rupestre, è il simbolo della secolare devozione dei ginosini per la Vergine del Rosario, eletta patrona del paese nel 1765. Costruita nel 1554 su indicazione di un Presidio militare francese, fu inizialmente dedicata ad uno dei santi più celebri e popolari della Francia: San Martino da Tours. All'interno, uno splendido organo ed un pulpito di rara fattura, fanno da contorno alle rappresentazioni pittoriche della "Madonna incinta", "partoriente", e che "allatta il bambinello". A svolgere il ruolo di guida nonchè "angelo custode della Chiesa Madre e del centro storico" per diletto e passione, Carmelo De Biasi 76 anni, che accoglie i turisti con la gioia negli occhi e la serenità nelle parole con le quali illustra la storia passata e recente degli amati luoghi.

I sapori della gastronomia del territorio, sono quelli tipici della cucina pugliese che offre nella sua semplicità un'armonia ineguagliabile di sapori che trovano sbocco soprattutto nelle "masserie", ovvero grandi costruzioni al centro di un'area produttiva che coltiva e alleva quasi sempre tutto in famiglia. Nel territorio sono più di cento le "masserie aziende agricole" che a vario titolo offrono esclusivamente prodotti locali. Tra queste, ne abbiamo recensito una storica che ha fatto breccia nei palati di tantissimi estimatori sparsi in ogni luogo del pianeta. Provare per credere !!!

L’azienda agrituristica “Tocchi di Puglia” - a pochissima distanza da Castellaneta Marina e Ginosa nonchè dalle rinomate Metaponto, Matera e Taranto - nasce nel 2004 mettendo a frutto la ultra centenaria esperienza degli avi, che in questo territorio hanno da sempre coltivato e prodotto in proprio le materie prime agricole e pastorizie. Regista dell’azienda, la cordialissima Michelina che insieme al marito Enzo ed il figlio Giuseppe (tecnici in agraria), in questi anni hanno raccolto plauso e successi aziendali giunti da manifestazioni in tutta Italia.

Un successo dettato anche dalla “naturalezza a metri 0” dei loro prodotti agricoli che trasformano rendendoli fruibili in tutto il mondo. Un caloroso audience che li ha convinti a realizzare un “Bio agriturismo” per accogliere i loro estimatori provenienti da tutto il mondo. All’interno della piacevole e sobria struttura si trovano comodissime sistemazioni B&B con piscina immersa nei verdi prati, masseria didattica e piacevoli degustazioni, il tutto mixato da un ambiente gioviale ed una vita sana all'aria aperta. www.tocchidipuglia.it (Italia News Press Agency: free review - recensione indipendente)

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