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Giorgio Esposito

Viaggiare... è sognare, esplorare, scoprire. Turchia, dalla splendida Istanbul alla strabiliante Cappadocia, un meraviglioso reportage senza respiro
Il periodo migliore per un viaggio in Turchia è durante la primavera o l’autunno


ROMA (Italy) - Fare un viaggio in Turchia è un'esperienza indimenticabile: i suoi abitanti sono ospitali, la cucina è variegata, le città sono ricche di magnifici palazzi, il mare resta fisso in mente e sulla pelle e la campagna conserva atmosfere tradizionali. Inoltre, le attività che il paese offre sono innumerevoli: sport acquatici, trekking, visite archeologiche, rafting, vita notturna. E quando arriverà il momento di andare via, che siate pieni di tappeti o amuleti, entusiasti per la danza del ventre, per il patrimonio storico o per la splendida abbronzatura, sentirete di avere ormai la Turchia nel cuore ... senza se e senza ma. Il periodo migliore per un viaggio in Turchia è durante la primavera o l’autunno, quando le temperature sono più accettabili di quelle afose della piena estate.

Ambiguità. Non troverei un termine altrettanto efficace per raccontare il popolo e la nazione turca. Collocata a cavallo tra Europa e Asia, riesce appunto con ambiguità a vivere il ruolo di paese con fede islamica in un contesto europeo. Un territorio vastissimo sul quale coesistono, con qualche problema, la occidentalizzazione e il radicalismo orientale. Tutta la costa è ormai disseminata di villaggi turistici che sfruttano sia l'incantevole natura che il mare cristallino. Il turista, aiutato anche da un buon rapporto di cambio monetario, se guidato da un'efficiente struttura organizzativa, riesce a godere in pieno di tutte le opportunità che gli riserva il territorio. Il più chiaro esempio è senz'altro Istanbul, "la capitale artistica e culturale" del paese, con la sua magnifica Moschea Blu, il Palazzo Reale (Topkapi), Santa Sofia, il Bosforo e i mille colori del suo mercato (Gran Bazar) che è il più grande del mondo. L'attuale città, popolata da 10 milioni di abitanti, raccoglie una cultura millenaria fatta di occupazioni (con i Greci si chiamava Bisanzio) mentre (per i Romani era Costantinopoli) e continue guerre in quanto "Porta" che unisce oriente e occidente attraverso il Bosforo. Una buona settimana di permanenza, consente al turista di apprezzare il meglio di questo popolo di cui, forse, non si conosce abbastanza e del quale, proprio perchè ha forti interessi con l'Europa e l'Occidente in generale, bisogna abituarsi a convivere e a socializzare. La Turchia, infatti, oltre ad essere membro della NATO, ha ufficialmente richiesto di entrare nell'Unione Europea ed adottare l'Euro come moneta. Il percorso sarà certamente lungo, per questa nazione che rappresenterebbe, all'interno del nostro "sistema", il primo e unico caso di un paese membro di cultura musulmana, anche se la Turchia dal 1928 è uno Stato Laico. Il periodo migliore per un tour rimane l'estate e la primavera. A Istanbul ci si arriva in volo da Roma in 3 ore di volo oppure in nave via Grecia.

Istanbul - A Istanbul si rischia di esagerare con monumenti e musei, ma è anche facile contenere il pericolo: potete risalire il Bosforo o fare un giro nel Grand Bazaar, un dedalo di viuzze in cui si trova di tutto. Un'alternativa meno turistica è la strada commerciale Uzunçarsi Caddesi, piena di botteghe di falegnami e di negozi d'abbigliamento e di articoli per la caccia. Istiklal Caddesi, la strada del passeggio a nord del Corno d'Oro nel quartiere Beyoglu, ha sempre un certo fascino, forse non come un secolo fa quando la percorrevano i ricchi ottomani e gli europei in redingote fra pizzi e ombrellini: chiudete gli occhi e magari con uno sforzo di immaginazione rivedrete la strada come al tempo del suo massimo splendore. La zona di Sultanhamet, nel centro storico, è la più indicata per trovare sistemazione a prezzi economici e medi. Gli alberghi moderni ed eleganti si concentrano intorno alla Piazza Taksim, a nord del Corno d'Oro. La via che parte da Sultanahmet, Divan Yolu, è piena di ristoranti. Nel Grand Bazaar ci sono chioschi e locali semplici in cui si possono gustare le specialità turche in tutta calma.

Grand Bazar (Kapali Çarsi) - Si potrebbe venire a Istanbul unicamente per fare degli acquisti. Bisogna certamente iniziare dal Grand Bazar della città vecchia. Questo labirinto di strade e passaggi, ospita più di 4000 negozi. II nome dei luoghi ricordano I'epoca ove ogni mestiere aveva il suo quartiere proprio: via degli Orefici, via dei Mercanti di Tappeti, via dei fabbricanti di papaline. Questo bazar è ancora oggi il centro commerciale della città vecchia, conveniente a tutte le tasche e a tutti i gusti, anche se oramai è strapieno di falsi di ogni tipologia merceologica: dall'oro ai diamanti passando per scarpe, abbigliamneto etc..

La Moschea Blu - II nome ufficiale della più affascinante moschea del Bosforo è Sultan Ahmet Camii, ma è universalmente conosciuta come la Moschea Blu. E’ infatti il turchese il colore dominante nel tempio. Pareti, colonne e archi sono ricoperti dalle maioliche di Iznik, decorato in toni che vanno dal blu al verde; rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, conferiscono alla grande sala della preghiera un'atmosfera suggestiva quanto surreale. La Moschea Blu, che risale al XVII secolo, è anche l'unica a poter vantare ben sei minareti: superata in questo solo dalla moschea della Kaaba, alla Mecca, che ne ha sette. Tale particorarità architettonica è l'espressione delle manie di grandezza del Sultano Ahmet I che, non potendo eguagliare la magnificenza della Moschea di Solimano né quella di Aya Sofya, non trovò soluzione migliore per distinguerla da tutte le altre che aggiungervi due minareti supplementari. Tutte le moschee rimangono chiuse durante l'ora di preghiera.

(Aya Sofya) Chiesa o moschea? - La "basilica d'oro" di Santa Sapienza (Aya Sofia), che sorge sulla stessa piazza della Moschea Blu, è il simbolo della storia millenaria di Istanbul. Per costruire la chiesa destinata a diventare il centro del potere religioso dell'Impero Bizantino, Giustiniano, nel VI secolo, non badò a spese, impiegando i materiali più preziosi, innalzando una cupola come non se ne erano mai viste e rivestendola di mosaici d'oro e pietre preziose. Per secoli Aya Sofya fu considerata un modello di grandezza e sfarzo inarrivabili. Poi, il 29 maggio 1453, Mehmet II conquistò Costantinopoli e la Megale Ecclesia venne trasformata in moschea, mentre i suoi favolosi mosaici furono in parte distrutti dalla furia iconoclasta. Oggi Aya Sofya non è più chiesa né moschea, ma un museo

(Topkapi Sarayi) - Labirinto di costruzioni e centro del potere dell'lmpero Ottomano tra il XV ed il XIX sec. In questo ricco palazzo i sultani e la loro corte vivevano e governavano. II primo cortile (o cortile esterno) racchiude un magnifico giardino boscoso. Sulla destra del secondo cortile, ombreggiate da cipressi e platani, le cucine del palazzo custodiscono oggi le collezioni imperiali di cristallo, d'argento e di porcellane cinesi. Sulla sinistra I'Harem (a pagamento), quartiere separato delle mogli, delle concubine e dei figli del sultano, ricorda ai visitatori gli intrighi della corte. II terzo cortile contiene la Sala d'Udienza, la Biblioteca di Ahmet III, una esposizione dei costumi imperiali dei Sultani e delle loro famiglie, i famosi gioielli del Tesoro e una inestimabile collezione di miniature di manoscritti medievali. In questo cortile si trova anche il padiglione del Mantello Sacro che conserva le reliquie del Profeta Maometto, riportate a Istanbul quando gli ottomani assunsero il califfato dell'lslam. (Istanbul Bogazi) Quando al tramonto ci si ferma sulle rive del Bosforo per ammirare la luce rosseggiante che si riflette sulle finestre delle case di fronte, si capisce perché gli uomini hanno scelto secoli fa questo incantevole sito. In questi momenti Istanbul è indubbiamente una delle più splendide città del mondo.

La Cisterna Sotterranea - Dopo la visita d'obbligo al Palazzo del Topkapi, ci si può dedicare all'esplorazione della parte più curiosa della città, quella sotterranea, rappresentata dalle Cisterne. Sorti numerosi nel periodo bizantino per sopperire alla mancanza d'acqua in caso d'assedio, questi enormi serbatoi, spesso realizzati con materiali di recupero, sono una vera scoperta. La più famosa è la Yerebatan Sarayi, la Cisterna Basilica.

Bosforo - Un soggiorno ad Istanbul non potrebbe finire, senza la tradizionale ed indimenticabile escursione sul Bosforo, questo stretto sinuoso che separa I'Europa dall'Asia. Le sue rive offrono un miscuglio di passato e di presente, di splendore grandioso e di bellezza naturale. Gli alberghi moderni accanto ai Yali (ville di legno in riva al mare), i palazzi di marmo bianco accanto alle rudi fortezze di pietra e le abitazioni eleganti accanto ai piccoli villaggi di pescatori. Il miglior mezzo per scoprire il Bosforo è quello di imbarcarsi su un vaporetto in partenza da Eminönü che si ferma alternativamente sulla costa asiatica ed europea dello stretto. Questa passeggiata, ad un prezzo ragionevole, dura circa sei ore. Se desiderate una barca solo per voi, contattate le agenzie che organizzano delle mini-crociere, di giorno o di notte.

Il Lago salato più grande nell'Eurasia si trova a circa 150 km dalla capitale Ankara, e rappresenta una enorme distesa bianca e abbagliante senza orizzonte. Un deserto bianco nell'Anatolia centrale che solo in alcuni periodi dell'anno si riempie di acqua. Le sue dimensioni sono indescrivibili visto che misura 1.500 km², con una lunghezza di 80 km ed una larghezza di 50 km e si trova a ben 905m s.l.m.. Per la maggior parte dell'anno, il lago è poco profondo (fra 1-2 metri), particolarmente durante i mesi estivi in cui l'acqua si vaporizza in quantità enormi a causa del caldo secco e che lascia una crosta di sale sulla superficie fino a 30 centimetri di spessore. Spesso è frequentato dai fenicotteri rosa che qui trovano un habitat ideale. Il lago, infatti, è famoso per cambiare colore in estate assumendo sfumature rosse e bianche a causa di un tipo di alga chiamata 'dunaliella salina', che fa parte della catena alimentare dei fenicotteri che in questo luogo nidificano a migliaia ogni anno. (Foto sotto)


Ankara, la capitale della Turchia
è nota per la sua modernità ed estrema vivibilità, in contrapposizione spesso con altre città turche. Dopo che Atatürk proclamò Ankara capitale della nuova Repubblica turca, iniziò a crescere, fino ad arrivare agli odierni 5 milioni di abitanti. Sede del Governo e delle istituzioni del paese, offre alcuni spunti interessanti tra i quali spicca il Mausoleo ad Ataturk, considerato il fondatore della Repubblica Turca. Vale una visita anche il castello di Ankara che si trova nella parte superiore della città, dal quale si ha una magnifica visione dell'intera città. Imperdibile, poi, Il Museo delle Civiltà Anatoliche che contiene preziosi reperti archeologici e che si trova nella parte alta ed antica di Ankara. Interessante anche la Moschea Haci Bayram situata nel quartiere Ulus, vicino al Tempio di Augusto. La Moschea di Kocatepe, invece, è la più grande moschea di Ankara e affascina per l'architettura lo splendore. (Foto sotto)



La regione della Cappadocia, situata al centro del territorio anatolico, con valli, canyon, colline e insolite formazioni rocciose create a seguito dell'erosione delle piogge e dei venti in migliaia di anni, racchiude tesori naturalistici inestimabili, grazie anche alle attività vulcaniche che migliaia di anni fa hanno interessato le montagne Erciyes, Melendiz e Hasan. Tra queste, abitazioni trogloditiche scavate nella roccia e città nel sottosuolo rappresentano attività umane adattetesi ai fattori ambientali dell'epoca remota. Le eruzioni di queste montagne, che in epoca geologica erano vulcani attivi, durarono fino a 2 milioni di anni fa. Successivamente, uno strato di tufo tenero spesso 150 m si formò dalle lave dando origine alle formazioni geologiche del territorio. I fiumi, le piene delle acque che scendono dai pendii delle valli e i forti venti hanno poi eroso queste formazioni geologiche, creando così forme bizzarre chiamate Camini delle fate. Queste assumono i nomi di formazioni a forma di fungo, pinnacolate, incappucciate e coniche.

La Cappadocia è una regione storica dell'Anatolia, un tempo ubicata nell'area corrispondente all'attuale Turchia centrale, che comprende parti delle province di Cesarea, Aksaray, Nide e Nevehir. La Cappadocia è caratterizzata da una formazione geologica, e da un patrimonio storico-culturale, unici al mondo. Nell'anno 1985 è stata inclusa dall’Unesco nella Lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità. La regione che attualmente prende il nome di Cappadocia è molto più piccola di quello che era l'antico Regno di epoca ellenistica. Può essere considerata come un cerchio dal diametro di cinquanta chilometri. Gli abitanti dell'area non raggiungono il milione, ma gli insediamenti sono così vicini gli uni agli altri, che danno l'impressione di essere una sola città estesa su una regione molto vasta. In molte cartine il nome Cappadocia non è nemmeno menzionato perché non si tratta di una delimitazione politica in quanto tale, ma piuttosto di una regione storica che comprende porzioni di varie province. La regione è servita dall'aeroporto di Kayseri collegato frequentemente alla capitale turca Istanbul e alle maggiori città asiatiche. La regione è poi servita da una serie infinita di tour che spaziano per l'intero anno tutto il territorio della Cappadocia e non solo. Per i viaggiatori fai da te sono ottime anche le scelte di noleggiare moto e auto. Il periodo migliore per visitare la Cappadocia va da maggio a ottobre con temperature calde ma non torride, visto che la più alta è di 28° gradi a luglio e la più bassa è di 3° gradi a gennaio.

Il paesaggio unico della Cappadocia è il risultato del dispiegarsi di forze naturali nel corso di millenni. Circa 60 milioni di anni fa si formò la catena montagnosa del Tauro nell'Anatolia meridionale, nella stessa epoca in cui si formava in Europa la catena alpina. La formazione della cordigliera del Tauro creò numerosi burroni e depressioni in Anatolia centrale. Dieci milioni di anni fa, queste depressioni sono state riempite da magma vulcanico e altri materiali provenienti dai numerosi vulcani in eruzione. Gradualmente, le depressioni andarono scomparendo, trasformando la regione in un altopiano. Tuttavia, il minerale che colmò la depressione non era molto resistente all'azione erosiva del vento, della pioggia, dei fiumi e alle escursioni termiche, quindi l'erosione fu in grado di "scolpire" le numerose valli presenti sull'intero territorio della odierna Cappadocia, con particolare riferimento al 'museo a cielo aperto di Göreme', le città sotterranee di Kaymakl e Derinkuyu, le Valli di Zelve, Gomeda, Peribacalar Vadisi (Valle dei 'Camini delle fate').

L'itinerario da noi scelto prevede l'arrivo in aereo da Istanbul all'aeroporto di Kayseri e alloggio presso 'Hotel Hilton 5 stelle' ad Avanos che insieme a Goreme sono i punti nevralgici dell'intero territorio e quindi veri hub dai quali raggiungere giornalmente tutte le destinazioni della regione. Visita della Valle di Goreme Patrimonio Unesco, quasi al centro della Cappadocia rupestre, con la Valle di Zelve dove si trovano le abitazioni troglodite e i sentieri che conducono a punti panoramici spettacolari. Si continua per la Valle di Pasabag, dove alti pinnacoli di tufo disegnano un panorama da fiaba, retaggio dell’attività vulcanica, così come i coni di pietra battezzati “camini delle fate”, scolpiti nei millenni dal vento, dalle piogge e dai corsi d’acqua. Ritorno ad Avanos, che in epoca prebizantina costituì uno degli agglomerati più importanti della Cappadocia, e oggi rinomata per l’artigianato, la bellezza delle case d’epoca ottomana e per un enigmatico monumento all'interno del villaggio di Uchisar che con il suo enorme picco di tufo perforato da mille cavità, costituisce uno dei luoghi più affascinanti della Cappadocia.

L'itinerario riprende con la visita della città sotterranea di Kaymakli, un caratteristico villaggio che nel sottosuolo nasconde una gigantesca città sotterranea di dimensioni impressionanti (i quartieri abitativi si trovavano su sette livelli), scavata probabilmente tra il VI e il X secolo. Passo successivo visita dei villaggi Belisirma e del villaggio troglodita Selime, con proseguimento per la Valle Ihlara, che sorge nei pressi dei monti Hasan e Melendiz, due dei tre vulcani della Cappadocia. La valle è un canyon profondo scavato dal fiume che lo percorre e, proprio lungo questo fiume si trovano alcune chiese scavate nella roccia, tra cui la “Chiesa sotto l’Albero” con affreschi bizantini in stile primitivo, la “Chiesa Profumata”, che conserva ancora oggi degli affreschi con episodi della vita di Cristo e la “Chiesa del Serpente”. (Foto sotto)

E proprio percorrendo il canyon della Valle Ihlara ci si ritrova sulla sponda percorribile del fiume Melendiz che offre scorci naturalistici assolutamente 'green' e che fanno ben presto dimenticare la fatica dei 10 chilometri percorsi a piedi. Immancabile un pranzo nei ristorantini adagiati sulle rive del fiume, nonchè una gradevole sosta ristoro sulle palafitte al centro del fiume. Occasioni di relax vissute nella vera semplicità di un territorio da considerarsi genuino sotto il profilo turistico. (Foto sotto)

Le cittadine e i villaggi sviluppatisi nei dintorni di queste preziose reliquie naturali, offrono a turisti e viaggiatori ogni tipo di svago e comodità, con una infinita scelta di ristorantini e locali per il relax dopo una giornata stancante tra gole, canyon, fiumi e visite sotterranee. Tra queste spiccano Goreme e Avanos (Foto sotto), vere capitali della Cappadocia, che ospitano alberghi (anche all'interno delle torri rupestri) ma anche lussuosi hotel a 5 stelle con piscine per rinfrescarsi dalla calura estiva. In particolare, Avanos è una graziosa cittadina di 35mila abitanti dedita completamente alle attività turistiche del luogo ed è famosa anche per la sua produzione di tappeti e vasi. Vero punto di forza resta il pittoresco centro storico attraversato dal fiume Kilizilirmak, chiamato Fiume Rosso per una forte componente di argilla, elemento prezioso per la fabbricazione del pregiato vasellame. E mentre passeggiate degustando un eccellente gelato turco (gommoso al palato e non filante) poi non stupitevi nel vedere solcare le acque del fiume da vere ed italianissime 'Gondole', che deliziano cittadini e turisti in una navigazione insolita.


Immancabile un volo in mongolfiera.
Le mongolfiere sono mezzi volanti alti anche 30 metri dotati di comandi per muoversi in alto e in basso e volteggiano, con la maestria dei loro piloti, tra gli alberi a terra per poi raggiungere anche i 1000 metri di altezza, grazie ai venti in quota. Ecco perchè l'esperienza di volare all'alba sulla valle di Göreme, volteggiare a pochi metri sui 'Camini delle Fate', godere degli splendidi paesaggi rupestri al sorgere del sole e delle meravigliose viste sui villaggi disseminati sul territorio, non ha prezzo. E' questo, infatti, il motivo del perchè le circa 200 mongolfiere che ogni mattina si alzano in volo sono quasi sempre 'sold out' e spesso imprenotabili per mesi. Bisognerebbe solo fare attenzione alle diverse offerte che comprendono servizi standard o esclusivi. Ogni volo, infatti, può essere offerto insieme ad una serie di vantaggi, quali: navetta da hotel andata e ritorno, colazione al sacco, assicurazione rischi e danni compresi, ricco rinfresco all'atterraggio, diploma personale del volo in mongolfiera e durata del volo che non deve mai essere inferiore ad 1 ora piena. Il tutto per un prezzo che oscilla da 100 euro fino alle 250 euro a persona da pagare alla prenotazione. Naturalmente in caso di mancata partenza per meteo negativo (in genere per mancanza di vento in quota) 'sarebbe previsto' il rinvio al giorno dopo oppure il rimborso, ma è sempre bene accertarsi e leggere le clausole.

Il nostro reportage dell'eccezionale evento (nella versione 'esclusiva') inizia con l'autobus navetta della società aerea che preleva gli ospiti in qualsiasi hotel, in genere alle 4 del mattino, per il trasferimento verso il punto scelto per il decollo. Raggiunta la location, viene fornita la colazione in attesa che il personale addetto possa gonfiare la gigantesca mongolfiera alta 30 metri con aria calda. Una esperienza che poi, al ritorno a terra, nella versione 'esclusiva' si completa con consegna diplomi 'ad personam' e cocktail a base di champagne, succhi freschi, torte, chiacchiere con i piloti e con gli onnipresenti scatti fotografici di gruppo, tra i 20-24 passeggeri che ogni 'pallone' in genere porta nella cesta inferiore.

Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio. E’ consentito l’ingresso anche con la sola carta di identità valida per l’espatrio, cartacea o elettronica, in condizioni di perfetta integrità e con una validità residua di almeno 5 mesi, per coloro che: entrano in Turchia attraverso tutte le frontiere, per via aerea e marittima; entrano in Turchia, dal confine greco e bulgaro, per via ferroviaria e per via terra. E’ invece assolutamente necessario il passaporto, in condizioni di perfetta integrità e con una validità residua di almeno 5 mesi, per coloro che entrano nel Paese, per via terra e ferroviaria, dai confini del sud-est ed est della Turchia, ovvero dalle frontiere con la Georgia, l’Azerbaigian – exclave del Nakhicevan, l’Iran, l’Iraq e la Siria, (la frontiera con l’Armenia risulta, al momento, chiusa). In ogni caso, il passaporto deve avere almeno una pagina libera, per l’apposizione dei timbri di entrata ed uscita. Ai titolari di documenti che non presentino le sopra citate caratteristiche non sarà consentito l’ingresso nel Paese.

Visti di ingresso: Non necessario per motivi turistici per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco di 180 giorni. Si segnala invece che per viaggi con finalità diverse dal turismo e comunque per rimanere più di 90 giorni nell’arco di 180 giorni rimane l’obbligo del visto, così come in caso di precedenti respingimenti alla frontiera turca o precedente espulsione (anche in questi casi è assolutamente necessario contattare previamente le Rappresentanze turche all’estero).

Ambasciata d'Italia ad Ankara - Ataturk Bulvari n. 118 - 06680 Kavaklidere - Ankara, Turchia - Tel.: +90 312 4574200; - Fax: +90 312 4574280; - Ufficio Commerciale Tel. +90 312 4574275; - Ufficio Commerciale Fax +90 312 4574282. - e-mail: ambasciata.ankara@esteri.it - sito web: www.ambankara.esteri.it/ - Cancelleria Consolare c/o Ambasciata ad Ankara - E-mail Cancelleria Consolare: consolare.ambankara@esteri.it - Fax Cancelleria Consolare +90 312 4574281 - Nei giorni festivi e nelle fasce serali dei giorni feriali, per casi di effettiva emergenza, sono attivi i seguenti numeri: Per l’area di Ankara e il sud-est della Turchia: +90 532 374 8177 - Per l’area di Istanbul e la costa del Mar Nero: +90 555 458 5844 - - Per l’area di Izmir, la costa mediterranea e la Cappadocia: +90 532 6773273

Consolato Generale d'Italia ad Istanbul - Tom Tom Kaptan Sokak, 5 - 34433 Beyoglu, Istanbul - Tel: 0090 212 2431024/5, 2525437, 2513294 - Fax: 0090 212 2525879 - Cell. reperibilita’ del Consolato Generale ad Istanbul: 0090-555-4585844 - Homepage: www.consistanbul.esteri.it/ - E-mail: consolatogenerale.istanbul@esteri.it

Il clima della Turchia è continentale. L’inverno ad Ankara è rigido con neve, ghiaccio e temperature che arrivano fino a -10 gradi; l’estate è calda-secca con temperature sui 30-40 gradi e forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Ad Istanbul l’estate è caldo-umida e gli inverni sono umidi e piovosi; Izmir e Antalya hanno un clima mediterraneo con inverni miti ed estati molto calde. Il clima sulla costa del Mar Nero è sempre piovoso. La Cappadocia è ideale quasi tutto l'anno. La temperatura nella zona del sud-est è particolarmente elevata da giugno fino a ottobre. Il periodo migliore per un viaggio in Turchia è durante la primavera o l’autunno, quando le temperature sono più accettabili di quelle afose della piena estate e le precipitazioni sono più rare rispetto ai mesi invernali.

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