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Viaggi
e turismo - Repubblica Dominicana
L'isola più turistica dei Caraibi
che riesce ancora a meravigliare che la sceglie
per disintossicarsi dallo stress |
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ROMA (Italy)
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Bellissime
spiagge di sabbia bianca, clima tropicale, ottima
cucina e mare azzurro… Santo Domingo rappresenta
la culla della civiltà europea in America.
Scoperta da Bartolomeo Colombo, racchiude i primi
monumenti e le prime istituzioni coloniali. Distrutta
da un uragano nel 1930, e ricostruita quasi del tutto,
la sua Città coloniale è stata riconosciuta
patrimonio dell’UNESCO.
Attualmente, l’isola condivide il territorio
con Haiti (ex possedimento francese) che ha ancora
moltissimi problemi di vivibilità. Vivacissima
e talvolta pericolosa, la città ha tanto da
offrire al turista. La sua storia “occidentale”
inizia con lo sbarco di Cristoforo Colombo il 5 dicembre
1492 in occasione del suo primo viaggio dopo essere
già approdato a San Salvador e Cuba. Hispaniola,
la denominazione attribuitagli alla sua scoperta,
divenne ben presto il trampolino da cui partire per
i tanti luoghi ancora da visitare e rimase sede del
governatorato retto da Diego Colombo, figlio di Cristoforo.
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La parte che offre supporto ai circa 5 milioni
di turisti, che per dodici mesi l’anno,
affollano le sue bianchissime spiagge, si
concentra tra “La Romana” mar
dei caraibi e “Punta Cana” affacciata
sull’oceano atlantico. Centinaia di
villaggi turistici, infatti, dominano e permettono
la presenza umana in un contesto assolutamente
naturale. Chiaramente collocata nel triangolo
delle maggiori isole caraibiche, offre ai
frequentatori panorami mozzafiato ed un mare
brillante, suadente e pescosissimo. Proprio
per questo, tantissimi sono quelli che dedicano
giornate intere alle esplorazioni dei suoi
ricchissimi e spettacolari fondali. Naturalmente,
così come appare scontato nella maggior
parte di queste incantevoli isole, la popolazione
vive con sufficienza e quasi sempre in un
degrado storico. Le città, se così
possono essere identificate, riportano cifre
di presenze umane impressionanti; Santo Domingo,
la capitale, con i suoi 4 milioni di abitanti
ne è l’esempio più emblematico.
Una popolazione che storicamente proviene
dall’africa per le noti ragioni di schiavitù,
vive o sopravvive a suon di musica caraibica
ma senza tener conto, il più delle
volte, delle norme d’igiene che affliggono,
invece, l’occidentale non accorto che
cerca di godersi questa lussureggiante località.
All’arrivo, il primo e curioso impatto
non è dato dalla costante presenza
di caldo e umidità altissima nei mesi
estivi (il loro inverno) ma dalla richiesta
di 10 $ per entrare nel paese che poi diventano
20 per uscirne; compilazione di un tagliando
azzurro che dimostra che sei un …….immigrato;
un tagliando bianco che riguarda la dogana
e che anticipa una dettagliata perquisizione
di tutti i bagagli a mano. Sicuramente un
eccesso per una nazione che ha ben poco da
contrabbandare se non la propria popolazione
che vuole “emigrare”.
La
visione turistica da quando poi si entra nel
paese, parla di balli, ritmi contagiosi, e
del merengue. E’ impossibile visitare
questo Paese, infatti, senza restare contagiati
dalla sua musica e dai suoi balli. La popolazione
ha il merengue nel sangue e solo il canto
supera la passione del ballo, cantano sempre,
in ogni circostanza: allegre o tristi; esso
rappresenta una vera e propria forma di espressione.
La moneta corrente è il Peso Dominicano
che è circa un terzo di dollaro americano.
Ponete molta attenzione nel cambio perchè
vengono accettati anche gli Euro. La cucina
tipica prevede la presenza di elementi naturali
e poco costosi ma il turista potrà
approfittare di gustare il meglio del pesce
caraibico e le generose dimensioni dei crostacei
tra cui le aragoste giganti (non i comuni
astici che qui sono sconosciuti). Una o due
settimane permettono di vivere un buon relax
e consentire di visitare parte dell'isola
con Santo Domingo in testa e alcune famosissime
isole incontaminate. I voli che raggiungono
il paese durano 10 ore dall'europa e 1 o 2
ore se arrivano dagli Stati Uniti. (Giorgio
Esposito - esposito.redazione@italianews.org)
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