Carla,
da 37 anni cittadina del mondo nonchè
'viaggiatrice seriale', si propone oggi anche
in una veste editoriale anticipandoci alcuni
passaggi delle sue ricche esperienze in giro
per il mondo, che ben presto ritroveremo in
libreria ...
Libertà.
Una parola che tutti noi conosciamo bene,
ma si è davvero consapevoli del suo
vero significato? A mio dire è una
parola che profuma di speranza, sentirmi libera
è uno stato d’animo. E così
nel 2018 decisi di intraprendere un viaggio,
di quelli lontani dal relax, divertimento,
euforia o semplice evasione. Ero appena uscita
da un periodo buio, dove i miei occhi avevano
perso la luce, ma fui illuminata da uno strano
sogno che mi indicò una lunghissima
strada sterrata circondata da meravigliosi
girasoli che percorrevo con zaino in spalla.
Al mattino inserii sui vari motori di ricerca
le parole chiavi del sogno: “sentiero,
strada, girasoli, zaino, natura” ed
ecco che spunta il famoso Cammino di Santiago,
che mi rapisce subito fino a portarmi entro
poco tempo - nonostante i miei gravi problemi
di vista - sul "Cammino Francese"
di 920 km che da Saint-Jean-Pied-de-Port,
raggiunta Santiago de Compostela, si estende
fino all'oceano Atlantico in località
Finisterre.
Dopo
un anno decisi di intraprenderne un secondo.
Ero incuriosita dalla Spagna del Nord, così
scoprii che per raggiungere la mia meta esisteva
un altro percorso, meno battuto del precedente,
uno dei più belli ed attraenti di tutta
la Spagna. Panorami diversificati tra loro:
si perdono nell’azzurro delle acque
del mare, il verde intenso delle montagne,
i piccoli villaggi, le scogliere a picco sul
mare, la gastronomia ed infine l’ospitalità
della sua gente. Il cammino - nel suo percorso
di 1,020 km attraversa province come i Paesi
Baschi, la Cantabria, le Asturias ed infine
la Galizia fino all'oceano. Pur non essendoci
grandi pendenze, si cammina spesso in saliscendi
che rendono duri anche i percorsi apparentemente
facili, ed è per questo che è
risultato molto più impegnativo del
precedente. Tuttavia, la bellezza che mozza
il fiato ammirando il verde lussureggiante
della vegetazione che mai si interrompe e
la presenza costante dell'oceano, ripagano
di tutte le sofferenze fisiche del caso.
Dopo
pochi mesi dal mio rientro, la Vita
mi ha messa nuovamente a dura prova, regalandomi
"una amica per sempre" che di nome
fa Sclerosi multipla. Una scoperta folgorante
dovuta ad un incidente stradale subito per
un blocco alle gambe. Iniziai così
un programma di riabilitazione presso una
Clinica specializzata di 3 mesi. E quando
iniziai a muovere i primi passi con il girello,
senza pensarci due volte, prenotai un volo
per L’Irlanda, dove sapevo esserci un
Cammino sulla penisola di Dingle, la famosa
Dingle way. Ed ecco che il 1 settembre del
2020, in piena pandemia mondiale, con le mie
stampelle e il mio zaino in spalla, arrivai
a Tralee per percorrere i previsti 180 km,
immergendosi in paesaggi meravigliosi e scenografici
che tolgono il respiro e ti riempiono l’anima
di purezza infinita.
Ho camminato
sulle colline di Slive Mish; sono rimasta
senza parole quando mi sono trovata a picco
sull’Oceano Atlantico, credetemi, le
scogliere irlandesi sono davvero imponenti.
Ho percorso la spiaggia più lunga dell’Irlanda
(11km), quella tappa, l’ultima del Cammino,
non ho potuto portarla a termine perché
il mio corpo aveva iniziato a lanciarmi segnali.
Ma dopo due giorni di riposo forzato, decisi
di continuare il mio viaggio da “viaggiatrice
seriale” come mi definisco. Ho visitato
quindi le Isole Blasket, Cork, una città
vivace dall’atmosfera autentica ed alternativa.
Poi Limerick e infine a Galway, una cittadina
suggestiva con i suoi moli, le banchine, le
colorate vie del centro, i pub caratteristici.
A Galway le famosissime Cliff of Mhoer, 8km
di scogliera a picco sul mare e poi la bella
e pittoresca Dublino. Ho lasciato un pezzetto
del mio cuore in Irlanda. E come canta la
Mannoia “il cielo d’Irlanda
è un oceano di nuvole e luce, il cielo
d’Irlanda è un tappeto che corre
veloce, il cielo d’Irlanda ha i tuoi
occhi se guardi lassù, ti annega di
verde e ti copre di blu”.
Tornata
a casa, dopo sei mesi di ricovero e riabilitazione,
come per magia, ho ricominciato a camminare,
abbandonando le stampelle ma in compagnia
del mio oramai inseparabile deambulatore.
Ho quindi cercato immediatamente di capire
se potevo mantenere quella promessa fatta
all’Apostolo San Giacomo nel 2018 di
ritornare sulla sua tomba. Detto fatto! Sono
partita per Saint Jean Pied de Port, di nuovo
all’albergue 'La vita è bella',
dove tutto ebbe inizio nel mio primo Cammino
e, mano nella mano, io e la mia fedele amica
Sclerosi Multipla, abbiamo tentato di ripercorre
tutto il cammino francese di 772 km. Ho sofferto
molto, non posso nasconderlo, è stato
un cammino difficile e mi sono resa conto
solo lì che non ero più io e
difatti sono entrata in crisi, per la prima
volta dopo due anni dall’esordio della
malattia ho versato tutte le lacrime che avevo
represso e mi sono resa conto solo stando
sola con me stessa, camminando, con i dolori,
le difficoltà del deambulatore su sentieri
sterrati fatti di pietre giganti, di terra
fangosa, di scalini con l’equilibrio
precario, gli innumerevoli effetti collaterali
del farmaco, la gestione dello stesso ( borsa
termica, ghiaccio, ricerca di ostelli con
frigo e congelatore ). Ma quelle lacrime mi
sono servite. Ci sono stati molti momenti
in cui volevo mollare, però poi, ogni
mattina, quando mi svegliavo, riprendevo sempre
il mio cammino. E poi non potrò mai
dimenticare le meravigliose persone incontrate
che mi hanno innanzitutto sostenuta, incoraggiata,
mi hanno donato la forza che in alcuni momenti
a me vacillava. E come non menzionare l’umanità,
la generosità da parte di tantissimi
pellegrini o persone del luogo, i quali, mettendo
su una colletta, mi hanno regalato un deambulatore
da sterrato per rendere più facile
il mio viaggio. Sono stata considerata fonte
d’ispirazione, ma non mi ritengo tale,
ho solo voluto non dare modo alla malattia
di rubarmi i sogni e i miei meravigliosi viaggi,
senza i quali forse si che perderei un po'
di quella luce che mi contraddistingue. L’arrivo
alla Cattedrale di Santiago de Compostela
è stato uno dei momenti più
emozionanti e belli della mia vita, questo
viaggio in particolare, rimarrà scolpito
sul mio cuore indelebilmente. (Carla Panciocco)