Giorgio Esposito
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Undici settembre, gli States celebrano il 21esimo anniversario dell'attentato alle "torri gemelle"
Le cerimonie a New York e Washington. Il terrorismo islamico non vincera!

ROMA (Italy) - A 21 anni dall'attacco terroristico che ha cambiato la storia degli Stati Uniti, l'America torna a stringersi in ricordo delle 2.996 persone che hanno perso la vita nelle stragi firmate da Al Qaeda. Ecco le principali commemorazioni in programma a New York e a Washington. 9/11 Memorial - La commemorazione piu' importante e' quella che si tiene al 9/11 Memorial il nuovo sito in cui svettano le Freedom Tower che sorge sul vecchio Ground Zero. La cerimonia ufficiale che vede la partecipazione delle istituzioni e dei familiari delle vittime inizia alle 8.46 - ora in cui il primo aereo si schianto' sulla Torre nord - con un minuto di silenzio. A questo seguiranno altri quattro momenti di silenzio alle 9.03, quando venne colpita la Torre sud; alle 9.37 ora in cui l'aereo della American Airlines si schianto' sul Pentagono; alle 10.03 quando un altro aereo precipito' nella campagna di Shanksville e alle 9:59 e 10:28 quando collassarono le due Torri gemelle. Poi la cerimonia dei nomi letti ad alta voce. Dalle 18 viene aperto al pubblico il il Memorial Plaza per il Tribute in Light: due altissimi fasci di luce azzurra che illuminano il cielo di New York.

New York St Paul Chapel - Commemorazioni anche a Saint Paul Chapel, la chiesa che quel giorno servì da riparo per i lavoratori del World Trade center. Alle 8.46 del mattino la campana della Speranza suona per omaggiare le vittime. Poi, la funzione religiosa. Le celebrazioni durano tutto la giornata e includeranno la classica "cerimonia dei nomi" e il concerto della West Point Band. New York City Fire Museum - Una funzione religiosa è in programma anche al New York City Fire Museum in ricordo dei 343 pompieri che persero la vita negli attacchi terroristici. Per tutto il giorno, inoltre, il Museo resta aperto al pubblico.NYPD - Da mezzogiorno alle 15 una parata organizzata dal Dipartimento di polizia di New York (NYPD) sfila per le strade di Lower Manhattan. Punto d'arrivo il NYPD'S Police Memorial Wall in onore dei funzionari morti per gli attacchi.

Washington Pentagon Memorial - Cerimonia anche al Pentagono per commemorare le 184 vittime dell'attacco. L'entrata al memoriale e' gratis e aperto al pubblico per 24 ore. 9/11 Unity Walk - Appuntamento a Embassy Row, dove si parte per una 'passeggiata per l'unita'': una camminata interreligiosa e interculturale in ricordo della strage.Police, Fire & Sheriff 9/11 Memorial Run - Sabato 10 appassionati di atletica e semplici cittadini prendono parte alla corsa di 5 chilometri. La quota di partecipazione e' di 25 dollari e i proventi sono destinati a organizzazioni a sostegno della pubblica sicurezza e degli organi militari. 911 Heroes Run (Travis Manion Foundation) - Corse di beneficenza sono in programma anche in altre cittadine vicine - Annapolis, Shirlington and Ashburn - per omaggiare gli eroi dell'11 settembre (veteran, civili e military). National Day of Service -. Migliaia di volontari di piu' di 50 organizzazioni nonprofit scendono in strada per ripulire Ia strada, rivitalizzare i parchi, offrire cibo a chi ne ha bisogno. Photographs by Camilo Jose' Vergara - In mostra al National Building Museum gli scatti piu' drammatici della strage firmati da Camilo Jose' Vergara.

Pennsylvania - Un centinaio di veterani, feriti negli attacchi, attraverseranno in bicicletta la Pennsylvania e la Valley Forge per oltre 500 chilometri. La partenza la mattina dell'11 settembre, da Arlington, poi tappa nel Maryland fino in Pennsylvania, dal Freedom Memorial Park in Millersville e notte a Willow Park. I veterani utilizzeranno biciclette a mano, tandem e mezzi adatti agli amputati.

Queste sono le principali cifre del bilancio degli attentati alle Torri Gemelle: 19 i dirottatori - 2.974 i morti, di cui 2.603 a New York, 125 al Pentagono e 246 tra passeggeri e membri dell'equipaggio dei 4 aereidirottati - 6.291 i feriti - 90 i Paesi di origine delle vittime - 17.400 le persone che si trovavano all'interno delle Torri gemelle al momento dell'impatto dei due aerei - Almeno 200 le persone morte lanciandosi dal World Trade Center in fiamme - 411 i soccorritori morti, tra cui 341 pompieri - Circa 1.600 i corpi che e' stato possibile identificare.


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L'Undici settembre americano ricordato con cerimonie in tutti gli States
Il Presidente Biden alle celebrazioni del triste evento

ROMA (Italy) - Anche quest’anno migliaia di persone sono attese sui luoghi della tragedia: New York, Washington e Shanksville. Scenderanno in strada per ricordare le quasi 3mila persone morte quando quattro aerei di linea dirottati si schiantarono rispettivamente sulle Torri Gemelle (alle 8.46 e alle 9.03 locali), sul Pentagono (alle 9.37) e su un campo in Pennsylvania (alle 10.03). A 15 anni di distanza, l’attacco all’America continua a stroncare vite (i casi di tumore da allora e relativi a persone coinvolte nell'attentato sono circa 5000) e fa ancora male a una nazione che non vuole dimenticare quel giorno drammatico che ha sconvolto il mondo. Intervento ufficiale di Biden al Pentagono.

(Foto: il memorial 11 settembre a New York city)


Commemorazioni anche a Saint Paul Chapel, la chiesa che quel giorno servì da riparo per i lavoratori del World Trade center. Alle 8.46 del mattino la campana della Speranza suona per omaggiare le vittime. Poi, la funzione religiosa. Le celebrazioni durano tutto la giornata e includeranno la classica "cerimonia dei nomi" e il concerto della West Point Band.New York City Fire Museum - Una funzione religiosa e' in programma anche al New York City Fire Museum in ricordo dei 343 pompieri che persero la vita negli attacchi terroristici. Per tutto il giorno, inoltre, il Museo resta aperto al pubblico.NYPD - Da mezzogiorno alle 15 una parata organizzata dal Dipartimento di polizia di New York (NYPD) sfila per le strade di Lower Manhattan. Punto d'arrivo il NYPD'S Police Memorial Wall in onore dei funzionari morti per gli attacchi.

Un giorno che ha cambiato la Storia Gli attentati, rivendicati da Al Qaeda, hanno modificato il corso della Storia. Gli Stati Uniti – e più in generale l’Occidente – si scoprirono più vulnerabili e impararono a conoscere il volto di un nuovo nemico, quell’Osama Bin Laden che sarebbe stato ucciso quasi 10 anni dopo, nel maggio 2011, con un raid delle forze armate statunitensi ad Abbottabad, in Pakistan. In meno di un mese ci sarebbe stato l’attacco statunitense all’Afghanistan e da lì una spirale di eventi che hanno cambiato il mondo.

Furono 19 gli attentatori che parteciparono all'attacco terroristico dell'11 settembre del 2001 contro gli Stati Uniti. Il giornalista inglese Jason Burke, studioso del fenomeno Al Qaeda, distingue 3 grandi gruppi: il primo, quello del "nocciolo duro" che comprendeva Khalid al-Midhar e Nawaf al-Azmi; il secondo gruppo, costituito dalla cosiddetta "cellula di Amburgo" era formato da Mohamed Atta, Marwan al-Shehhi e Ziad Jarrah. Il terzo, soprannominato "il muscolo", era composto per lo più da sauditi e avrebbe avuto il compito di controllare i passeggeri mentre i piloti si dirigevano contro i bersagli prestabiliti. Vigili del fuoco, polizia e volontari tentarono di salvare le persone intrappolate nei due edifici del World Trade Center. Molti di loro perderanno la vita nel crollo delle Torri, travolti dai detriti e dalle macerie.


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Giorgio Esposito
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Anniversario attentato dell’11 settembre 2001. Ventuno anni fa il “crollo” delle Torri gemelle
Morirono 3.000 persone tra civili, vigili del fuoco e agenti di polizia


NEW YORK (Stati Uniti) – Sono trascorsi ben 21 anni dal disastroso attentato dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York. 21 anni da quel maledetto attacco, rivendicato dagli estremisti islamici di Osama Bin Laden, che distrusse le Twin Towers, più comunemente identificate con il nome di Torri gemelle della Grande Mela, e che vide morire circa 3.000 persone tra cui civili, impiegati, vigili del fuoco e poliziotti. Quel giorno a New York morirono non solo civili e agenti di polizia, ma anche 346 pompieri, impegnati a lottare contro le fiamme per liberare le persone che ivi vi lavoravano.


Era l'11 settembre 2001 quando 4 aerei di linea dirottati sui cieli di New York e Washington cambiarono l'andamento della storia, forgiandola per sempre.

Il volo American Airlines 11 parte totalmente indisturbato da Boston con a bordo 5 dirottatori passati inosservati ai controlli di sicurezza. Dallo stesso aeroporto parte un secondo aereo, lo United Airlines 175, con a bordo altri 5 dirottatori, imbarcatisi con la stessa discrezione. Entrambi i velivoli erano diretti a Los Angeles ma colpiranno le Twin Towers.

Il terzo volo è quello che normalmente copriva la tratta Washington-Los Angeles, l’American Airlines 77, a bordo del quale ci sono altri 5 dirottatori che lo porteranno a schiantarsi contro il Pentagono.

Gli ultimi 4 terroristi decolleranno sul volo United Airlines 93 diretto da Newark a San Francisco. Sarà l'unico a mancare il bersaglio, probabilmente il Campidoglio o la Casa Bianca.

Tutti questi aerei decolleranno tra le 7:00 e le 9:00 della mattina americana dell'11 settembre 2001. In Italia, fra le 13:00 e le 15:00. Alle 8:00 il primo dirottamento, quello del volo AA11. Alle 8:46 questo si schianta contro la Torre Nord tra il 94° piano ed il 98°. Si procede subito all'evacuazione del grattacielo. Alle 9:03 il volo United Airlines 175 si schianta contro la Torre sud, tra il 78° e l'84° piano. L'America inizia a capire di trovarsi di fronte a un vero e proprio attacco e non ad un incidente, come si era pensato sulle prime. Un'America umiliata, messa in ginocchio, sotto i colpi di Bin Laden. Sono le 9:37 quando il terzo aereo, l'American Airlines 77, colpisce la facciata ovest del Pentagono. Il quarto aereo, United Airlines 93, si schianta al suolo alle 10:03 a Shanksville, una località della Pennsylvania, secondo la ricostruzione delle autorità, a causa della ribellione dei passeggeri che avrebbero sopraffatto i dirottatori, impedendo loro di colpire la capitale. Purtroppo quella che doveva essere una normale giornata di lavoro, si trasformò ben presto in un disastro, un incubo reale che ne avrebbe marchiato il triste ricordo nel marmo vivido della Storia.

Evacuati la Casa Bianca, il Palazzo di Vetro, sede dell'ONU, e i maggiori aeroporti. Chiusi lo spazio aereo sugli Stati Uniti e le borse. Nel frattempo l'ala ovest del Pentagono crolla e, come lei, anche le due torri. Tutto avviene in diretta tv mondiale. Colui che deve prendere in mano la situazione è il presidente Bush Junior, informato dell'accaduto mentre era in una scuola elementare della Florida per promuovere la sua campagna per l’istruzione “No child left behind”. Ciò che rimane è un cumulo immenso di macerie e vastissimi incendi che tengono occupati i pompieri per giorni. I morti saranno 2974. Alcuni risultano dispersi tuttora. Il disastro fu anche economico: le borse, che riapriranno il 17 settembre, coleranno a picco. Senza contare le centinaia di uffici distrutti, case crollate e la tragedia senza precedenti in termini di vite umane.

I dirottatori provenivano in 15 dall'Arabia Saudita, in due dagli Emirati Arabi Uniti, più un egiziano e un libanese. Tutti ben addestrati e pronti alla morte, alla guerra, al genocidio in territorio americano. I fratelli Al-Sheri, Al-Omari, Al-Suqami, El-Shehhi, Banihammad, Al-Sheheri, i due fratelli Al-Gahmdi, Hanjour, Al-Mihdar, Moqed, due fratelli Al-Hazmi, Atta, Jarrah, Al-Aznawi, Al-Nami, Al-Gahmdi. Tutti morti al momento degli schianti.

Da quel giorno l'America ha un nuovo volto, un nuovo obiettivo: vendicare quei quasi 3000 innocenti caduti sotto la crudeltà di Bin Laden. E un solo grande nemico: il fanatismo islamico.


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Italia - USA, un'amicizia indelebile
Gli States come punto di riferimento globale

ROMA (Italy) - Quando nell’agosto 2001 (20 giorni prima della tragedia delle torri gemelle) giunsi per la prima volta a New York e negli States, mi sentii un pochino Cristoforo Colombo al suo approdò nel “nuovo mondo”. Sensazione che ancora oggi, dopo decine di volte e gli interi USA girati in lungo e largo, provo ad ogni mio arrivo in quei luoghi. Quella prima mattinata da viaggiatore-visitatore della “Big Apple”, prevedeva tour panoramico di Manhattan e passeggiata all’ombra delle “Twin Towers“ con il tempo necessario alle classiche foto con prospettiva dal basso. E, alle ore 08.30 locali, in coincidenza con l’ingresso dei circa 50.000 dipendenti, ero nel piazzale del “World Trade Center” con un solo pensiero che balenava in mente “… che maestosità”.


Due luoghi che nel tempo hanno subito eventi drammatici. Eventi che hanno colpito “il cuore” di questo grande popolo che ha ereditato e fatto progredire il pensiero di una “nazione unita” alcune centinaia di anni prima del nostro attuale e quasi fallito tentativo “europeo”.

Dal 2001 al 2018, tante sono state le occasioni di partecipare “live” alle celebrazioni del 4 luglio (Independence Day – indipendenza delle colonie americane ottenuta dall’Inghilterra nel 1776) che per gli statunitensi rappresenta un vero “cult” di unità nazionale. Scampagnate, barbecue, pic-nic, parate, fuochi artificiali e incontri di famiglia, fanno del 4 luglio qualcosa in più del classico giorno “d’indipendenza” che, per noi italiani, è del tutto scomparso se mai c’è veramente stato. Una data che per un americano, segna la nascita della democrazia nel paese. Questa è la data che segna la vera nascita degli Stati Uniti d’America. (Giorgio Esposito)

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