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Giorgio Esposito
International Day for the Elimination of Violence against Women
La "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2020" inizia con dati raccapriccianti
Femminicidi e violenze sulle donne sono in aumento sia in Europa che in Italia: nel 2019, 142 donne uccise

ROMA (Italy) - Una donna uccisa ogni tre giorni e spesso per mano del proprio compagno. E' questo il tragico bilancio dei femminicidi italiani del 2019, con 91 nei primi 10 mesi del 2020. E in venti anni contiamo la spaventosa cifra di 3.344 donne uccise in Italia, una ogni 2 giorni. Da marzo a giugno 2020, le chiamate al numero antiviolenza "1522" sono state oltre 15 mila, circa 123 ogni giorno, il 119,6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (dati ActionAid). Poi dicono che l'Italia è fortunata ad essere verso fine classifica europea delle violenze contro il genere femminile. Ma la vera fortuna, chissà perchè, la incontrano sempre i molestatori, violentatori e criminali omicidi, nel trovare mille scappatoie ed evitare condanne durissime ed esemplari. Anche quest'anno i dati dell'Istat rappresentano una fotografia aberrante di quello che il mondo femminile sopporta: il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita violenza fisica o sessuale, che spesso avviene "tra le pareti domestiche" per il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila).


Negli ultimi 20 anni sono state 3.344 le donne uccise in Italia. I dati Istat raccontano impietosamente che: Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila). La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro. Oltre alla violenza fisica o sessuale le donne con un partner subiscono anche violenza psicologica ed economica, fatta di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, privazione o limitazione alle proprie disponibilità economiche o della famiglia.

E non si salvano nemmeno le giovanissime. Secondo la ricerca dell’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo, "l'Italia non è un paese per donne per 9 ragazze su 10". La ricerca, svolta su migliaia di giovani tra i 13 e 23 anni, ha messo in luce l'amara realtà che ogni giorno affrontano adolescenti e ragazze in famiglia, a scuola, sul lavoro ed in rete con un impressionante 95% di femmine per le quali "in Italia esiste un reale allarme femminicidi e violenza contro le donne".

Le donne che subiscono atti di violenza hanno un modo in più per parlarne e trovare aiuto: attraverso l’iniziativa “… Questo non è amore”. Il progetto, ideato e promosso dalla Direzione centrale anticrimine del Dipartimento della pubblica sicurezza, intende aiutare le vittime di violenza a vincere la paura, rompendo la fitta rete di isolamento e vergona. App Polizia: Youpol - www.poliziadistato.it - Tel. 113


Europol, la polizia di contrasto alla criminalità dell'Unione Europea, lancia un "wanted" sui criminali autori di violenze sessuali, chiedendo aiuto a tutti i cittadini della UE. Ogni due minuti un reato sessuale di stupro, violenza o aggressione, ai danni di donne e bambini viene denunciato alla polizia nell'Unione Europea. Per accendere i riflettori su questi crimini, Europol ha lanciato una campagna per chiedere aiuto a ricercare alcuni dei più pericolosi autori di reati sessuali. Tra questi, diciotto fuggitivi, sospettati o condannati per questi reati sono ricercati e compaiono sul sito web dei fuggitivi più ricercati d'Europa, eumostwanted.eu . Se riconosci uno dei criminali più ricercati presenti nel sito, potresti contribuire a rendere l'Europa più sicura.

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Redazione
Violenza sulle donne, la strage continua anche per le leggi italiane inefficaci
La mattanza sulla pelle delle "nostre" donne aumenta e i dati sono spaventosi: un femmicidio ogni tre giorni

ROMA (Italy) - Richieste pene estreme verso chi commette abusi. Basta con i riti abbreviati e con i permessi premio! Oramai i numeri dei femminicidi sono ogni anno sempre più impressionanti. Le donne uccise da un uomo, con cui hanno avuto un rapporto affettivo o familiare, non sono in diminuzione e la colpa appare spesso delle norme troppo permissive verso chi si è macchiato dell'orribile crimine. Nel 2019 se ne sono contati 142 con una media è di una vittima ogni tre giorni. Negli ultimi 20 anni le donne uccise in Italia sono state 3.344, la maggior parte in famiglia. Significativo "il muro delle bambole" di Milano, divenuto simbolo contro i femminicidi e la violenza sulle donne, aggiornato con le foto della "mattanza" che oramai ogni giorno riempie i fatti di cronaca in tutto il mondo.

Ogni due giorni, in Italia, una donna muore per mano di un fidanzato, di un ex, di un compagno, di un marito. Nel 2019 le vittime di femminicidio sono state 142 con la media di una vittima ogni tre giorni. Nel solo mese di marzo, primo mese di lockdown, circa 2900 donne si sono rivolte ai centri anti-violenza in Italia, il 74% in più rispetto alla media registrata nel 2018 dai centri antiviolenza della rete D.i.Re. In generale, quasi 7 milioni di donne italiane dai 16 ai 70 anni (secondo i dati ISTAT 2019) hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza: fisica (20,2%), sessuale (21%) incluso il 5,4% di violenze sessuali gravi, come stupro e tentato stupro.

ll “Muro delle Bambole” di via De Amicis a Milano, nato come installazione artistica creata da Jo Squillo e divenuto simbolo contro i femminicidi e la violenza sulle donne. "Ogni bambola su questo muro è una donna violata."

Mai Più ... È già arrivato... Sento i suoi passi per le scale. Il cuore batte veloce.
Mi guardo un'ultima volta allo specchio.
Mi piace il vestito che indosso, né troppo lungo né troppo corto, né informe,
né aderente, in modo da non attirare l'attenzione. Dovrebbe andare bene.. ..
I capelli sciolti che ricadono sulle spalle, come piacciono a lui.
Un filo di trucco..... Nulla di esagerato, per non apparire volgare.
Mi guardo allo specchio. Tutto deve essere in ordine. Io devo essere in ordine...
Le maniche lunghe coprono le braccia, ormai violacee...
Le calze scure coprono le gambe, purpuree...
Il trucco maschera il rossore dello zigomo.
Nulla può, però, coprire lo sguardo, impaurito, perso.
Mi guardo allo specchio. La porta sta per aprirsi. Il cuore sussulta.
Chi è quella donna che mi guarda dallo specchio?
Non sono io.... È solo una larva di donna. Mi guarda stupefatta, persa.
Mi guarda e sembra chiedermi cosa faccio ancora qui, cosa lo infastidirà oggi.
Cosa lo portarà ad urlare, a picchiare, a inveire?
L'altra me mi avverte di scappare, di correre, fino a quando sono in tempo... "
È sola una storia, una delle tante, una come tante.
Una delle tante di un'ennesima donna picchiata, violentata, usata, abusata.
Sono ancora tante, troppe le storie simili a questa.
Non deve accadere, non più...
Mai più....
Alessandra


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