Giorgio Esposito
www.italianews.org - Comunicazione e giornalismo


L'Australia al top nei sogni personali e professionali degli italiani
Reportage di un mese nella terra dei canguri per raccontare verità ed esperienze di chi la vive davvero

ROMA (Italy) - Sulle orme del Capitano James Cook, che nel 1770 approdò per primo sulle sponde australiane, partiamo per questa lunga avventura che in un mese e 40mila km ci consentirà di raccontare “embedded” il sogno di ogni viaggiatore. L’itinerario - Melbourne, Alice Springs, Ayers Rock, Cairns, Gold Coast, Sydney - predilige la “est coast” dove si concentrano le maggiori città e le straordinarie bellezze naturali uniche al mondo. Deserti, oceani con la più grande barriera corallina del mondo e paesaggi infiniti. Ecco la nostra Australia che, dopo un centinaio di paesi del mondo visitati, possiamo ben definire la vera “golden land”.


Da sempre sinonimo di conquiste britanniche, di recente la terra dei canguri è divenuta patria di nuovi avventurieri che di “England” hanno ben poco. Greci, italiani e cinesi sono quelli che ora sbarcano da mega aerei per assicurarsi una fetta di ricchezza che, in questi tempi economicamente cupi, solo l’Australia sembra concedere. In effetti è vero ma vanno anche analizzati motivi e scopi che spingono a trasferirvisi con non poche complicazioni. 26mila giovani italiani arrivati in Australia nel solo 2015-16. La maggior parte sono forti, tenaci, coraggiosi, pronti a mettersi alla prova, consapevoli di cosa significhi fare compromessi e sacrifici.

Ecco i due punti veramente importanti: l’indipendenza e il sacrificio. La prima è quella che ti garantisce di vivere in un paese al top della democrazia e della rettitudine e in città tra le più vivibili al mondo. Il secondo, invece, è quello che nel tempo ti assicura benessere economico e accettazione da parte del “sistema” locale. Di sacrificio, infatti, si parla quando si calcolano le distanze dagli affetti e dalle abitudini mediterranee e/o quando si affrontano le prime occasioni di lavoro, quasi sempre legate al settore dei servizi e del terziario ma che offrono anche remunerazioni solo sognate in Italia. Il tutto, naturalmente, mixato dall’obbligo di conoscere la lingua inglese perfettamente o perfezionandola frequentando scuole nelle poche ore libere concesse. Ma per chi poi resiste al richiamo del belpaese, in pochi anni, l’Australia concede spazi e onori personali e professionali di rilievo. Al riguardo, ecco due storie significative.


L’Australia: il continente dei sogni, per molti ma non per tutti. Angelo e Sabrina, due italiani che hanno subito amato e poi conquistato la terra dei canguri. More...

Australia, la “golden land” nelle parole di
Vincenzo De Paolis, da viaggiatore a imprenditore con l’ideale di aiutare i connazionali in arrivo a Melbourne More...

Una menzione speciale la merita Lorenza Merola, 24enne gioviale e dinamica (altro cervello in fuga dal Belpaese) che ha scelto l'Australia per esternare le sue eccezionali capacità personali e professionali. Dopo la laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali da 110 e lode, ha sviluppato le attitudini didattiche in Cina nell'ambito di un programma sostenuto dalle Nazioni Unite. Attualmente collabora con Amnesty International a Melbourne ed è Freelance comunicativa e giornalistica. Inoltre, coadiuva con successo la gestione del notissimo Gruppo Social "Uniti in Australia" da ben 14mila iscritti e vero "Faro" per gli italiani interessati a riformularsi una nuova vita in Oceania.

La “golden land” ha regalato fortuna anche ad Antonella che nata nel “New South Wales” da genitori italiani vi è ritornata da sola quando la sua famiglia ha deciso dopo tanti anni di rientrare in Italia. Ora è bancaria, sposata e un bellissimo bambino da crescere in una vivibilissima e accogliente Melbourne. Entusiastico è anche il racconto di Nicola Spano che, dopo una infanzia trascorsa nel “Queensland”, si trasferisce con la famiglia a Perth per poi fare ritorno nella paradisiaca Cairns “capitale della barriera corallina” dove attualmente è manager di Villa Romana il ristorante dalla genuina cucina mediterranea.

Una esperienza professionale di successo condivisa anche da Carlo Greco che a Melbourne dirige un'industria di insaccati e due punti vendita nel famoso “Quenn Victoria Market”. Carlo è originario di Asiago e pur non rinnegando le terre natie si dice entusiasta delle scelte che ora gli consentono benessere e affermazione professionale, tanto da accettare con piacere giovani studenti italiani che varcano l’oceano con un “Work Holiday Visa” in tasca alla ricerca di esperienze culturali e lavorative che nello "stivale" è proprio difficile compiere. Questo è il periodo di Sarah (foto), ventenne di Viareggio che dopo un periodo in una Farm di fiori ha accettato la squisita ospitalità professionale di Carlo... (foto)

E sempre di affermazioni sociali si parla incontrando Armando Cozzolino che dopo 32 anni in Nuova Zelanda si è trasferito sulle ricchissime spiagge di Gold Coast per un’avventura culinaria di vero successo che condivide da 12 anni con la famiglia. A fargli da spalla, un team di 10 ragazze tra cui tre italiane a loro volta entusiaste di trascorrere qualche anno all’insegna della preziosa esperienza e del tesoro che si accumula a livello economico, professionale e sociale.

Nell’elenco non poteva certo mancare Sydney la capitale economica forte di 5 milioni di abitanti e una “social life” di successo condotta anche grazie all’impegno di migliaia di italiani impiegati nelle più disparate attività lavorative: dalla medicina alla giustizia e all’ingegneria fino alle managerialità nel punto di forza: l'ospitality attraverso “gli esclusivi prodotti della dieta mediterranea che in Oceania si stanno affermando a regimi vertiginosi” – afferma Flavio Tosolini (foto) - imprenditore di successo che, dopo una vita “ai fornelli” trascorsa tra Pozzuoli, Roma e Londra ora offre prelibatezze italiane a King Kross quartiere non lontano dal centro di Sydney. Un successo senza confini confermato anche dal "Caffe Portobello" che sul molo "Opera House" della baia ha nel proprio organico ben 7 camarieri italiani...

E di italianità si parla anche con il signor Gianni, residente in città da più di 30 anni, colto a passeggio durante l’Australia Day del 26 gennaio. Con lui raffrontiamo le realtà sociali australiane e italiane per vivibilità, benessere economico e rispetto della persona fino agli stipendi e spese da sostenere per una vita dignitosa nella "terra dei koala". Un esempio per tutti è dato dalle differenze sostanziali tra insegnanti dei due paesi. Il rapporto è incredibile: il docente australiano (rispettato da studenti e genitori, ndr) porta a casa 4800 dollari per un impiego in una scuola primaria statale con max 20 bambini per classe.



Perché voglio andare a vivere in Australia? La scelta sensata e ponderata nelle parole di Antonella e Rocco che di Australia si sono ubriacati dopo un lunghissimo viaggio. "A Reggio Calabria e in Italia in genere, nasci con la consapevolezza che non avrai mai un futuro professionale soddisfacente. Man mano che cresci senti sempre di più la necessità di andare a vivere all’estero proprio per mancanza di lavoro - dignitosamente parlando - ma essendo confinato tra le mura di piccole città meridionali non sai realmente cosa ci sia dietro l’angolo se non quando esci dall’ambiente in cui vivi e “tocchi” con mano il mondo esterno."

"Stare per un lungo periodo in Australia è stato scioccante: abbiamo visto gente felice! Sia chiaro, non felice come lo può essere un ragazzo di 20 anni che esce il sabato sera con gli amici quello ce l’abbiamo anche noi. La gente era soddisfatta della propria vita e questo senso di gratificazione lo manifestava andando al lavoro la mattina e tornando a casa la sera. Una considerazione che coinvolge tutte le persone che abbiamo avuto modo di conoscere: dall’anziano proprietario di una scuola guida, ad uno studente di ingegneria che lavora anche come commesso, fino ad arrivare all’addetto allo smistamento di fagiolini in una 'farm'. I genitori australiani sono felici perché sanno che le tasse universitarie dei figli saranno pagate interamente dallo Stato con la 'S' maiuscola. Una paramedica di 23 anni ha la possibilità di comprare il suo Suv. Una ragazza di 34 anni è libera di lasciare il proprio lavoro per un altro semplicemente perché quello non la soddisfaceva in pieno!”

Gli australiani hanno visioni molto diverse dalla nostre, possiedono, infatti, una cultura del lavoro che consente a quasi tutti gli adolescenti di iniziare a lavorare già durante il periodo scolastico e non solo durante le vacanze. A 16 iniziano la loro vita indipendente e se restano a casa dei genitori pagano loro l’affitto della stanza. Nel paese ci sono tasse da pagare e ci sono servizi che ti vengono garantiti come un qualsiasi “Stato civile” dovrebbe fare. Certo, poi l’acqua dell’oceano è fredda e se vivi in campagna sei assillato dagli insetti, ma non si legge in continuazione di suicidi di padri di famiglia perché non sbarcano il lunario o del disoccupato friulano che non è riuscito a trovare un misero lavoro o peggio ancora dell’imprenditore che dopo aver chiuso la propria azienda si toglie la vita per non riuscire a pagare le enormi gabelle imposte da uno Stato che appare sempre più tiranno con gli onesti e permissivo con chi delinque.

Magari se Rocco si trasferisse in Australia anche senza una buona base professionale già acquisita e con scarsa conoscenza della lingua, si dovrebbe cimentare inizialmente nella ristorazione o nel settore terziario consapevole, però, che la meritocrazia ben presto premierebbe il suo impegno e gli iniziali sacrifici.

Anche Antonella, una volta architetto, dovrebbe solamente superare alcuni esami per essere abilitata anche in Australia alla professione che le permetterebbe in brevissimo tempo ….. "di affacciarsi da una finestra di un grattacielo di George Street a Sydney con la soddisfazione personale e professionale di lavorare in uno studio di architettura esclusivo oppure collaborare con una prestigiosa università dell’Oceania" al modico stipendio iniziale di 60mila dollari ...

"Per ora restano le amarezze di un ritorno in patria …. - concludono i nostri due amici - amplificate anche da un avviso di mora di 3500 euro su una bolletta idrica già pagata 3 anni prima della quale nessuno ti spiega nulla o il brutto ricordo di essere stata costretta a studiare la notte di capodanno perché il professore il 30 dicembre ti ha comunicato via mail una consegna per il 2 gennaio ….. e poi le solite news del TG: corruzione dilagante, disoccupazione cronica giovanile, criminalità organizzata in aumento, politica sporca … allora, ragioni un attimo sul perché hai fatto anche il biglietto aereo di ritorno..."



E un riassunto dell’attuale situazione sull'offerta professionale australiana non potevamo che proporla al “deus ex machina” dei giovani imprenditori italiani in terra australe: Angelo D’Alessio fondatore di una compagnia di Digital Marketing - http://madkoo.com.au e già noto ai lettori per averci raccontato le sue esperienze in questi tre anni di permanenza a Sydney. “Ribadisco i consigli per quanti abbiano intenzione di trasferirsi in questa terra: possedere umiltà, una mente organizzativa e sacrificio da spendere. Gli australiani fanno dure selezioni e per chi non le supera restano solo briciole."

"Del resto nel nostro sito specializzato “Vavia” - www.vadoavivereinaustralia.com elenchiamo dettagliatamente requisiti e informazioni sia per giovani studenti sia per chi è già un professionista nei settori più richiesti. Il mercato lavorativo 'australe' - continua Angelo, mentre gusta insieme a noi mega porzioni di ‘Penne alla norma’ preparate dal già presentato Flavio Tosolini – è in continua espansione su tutti i fronti professionali ma guai a venire impreparati anche solo nella imperfetta conoscenza della lingua o con visioni simili a quelle 'mediterranee', il rischio certo è rifare il biglietto aereo di ritorno ben presto come recentemente accade ad un terzo dei neo arrivati."


Gli stipendi in Australia sono molto alti e rapportarli ad altri paesi è difficile e lo è ancora di più con quelli italiani che restano, comunque, retribuzioni in coda alle medie dei paesi occidentali. Ma è anche vero che in terra australe una birra costa 8$, un caffè 4$, una pizza arriva anche 30$ e un ticket trasporti 3$. Bisogna quindi mettere in preventivo di guadagnare tantissimo e spendere tanto seppure vivendo in un paradiso di civiltà e assoluta funzionalità degli apparati statali e governativi. Il tutto, naturalmente, in totale assenza di criminalità organizzata e corruzione alla quale, invece, il belpaese si è oramai abituato rendendolo spesso invivibile.

In Australia, per legge una persona sponsorizzata (permanente) deve ricevere uno stipendio minimo di $54 mila dollari (a cui bisogna aggiungere la Superannuation, una specie di pensione che il datore di lavoro versa mensilmente in un fondo dedicato a cui Il lavoratore accede se lascia l'Australia per sempre oppure se va in pensione) che si riceveranno settimanalmente perché in Australia si ragiona per weeks: affitto e stipendio si pagano e si ricevono ogni 7 giorni. La media degli stipendi in Australia è infatti di $1,500 alla settimana. Ce lo dice l'Australian Bureau of Statistics, una sorta di Istat australiano. Certo ci sono figure più o meno richieste e poi ci sono molte occupazioni che richiedono orari notturni o nei giorni di festa e in questi casi la paga raddoppia. Per maggiore chiarezza, ecco i seguenti dati sui salari minimi – massimi esclusa la Superannuation. (Giorgio Esposito)

$45,000 – 50,000
stipendio lavapiatti
$45,000 – 60,000
stipendio cameriere
$47,000 – 70,000
stipendio pizzaiolo
$52,000 – 70,000
stipendio muratore
$53,000 - 70,000
stipendio meccanico
$54,000 – 60,000
stipendio in una farm
$56,000 – 80,000
stipendio camionista
$57,000 – 70,000
stipendio piastrellista
$60,000 - 130,000
stipendio architetto
$76,000 - 90,000
stipendio insegnante
$80,000 – 100,000
stipendio infermiere
$87,000 – 110,000
stipendio avvocato
$100,000 – 120,000
stipendio
$100,000 – 150,000
stipendio minatore
$100,000 – 200,000
stipendio ingegnere
$110,000 – 210,000
stipendio medico

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Emirates migliore linea aerea del mondo. L'annuncio da Skytrax World Airline Awards 2016. Questa è la quarta volta che Emirates vince il miglior riconoscimento da quando i premi sono stati introdotti 15 anni fa; la compagnia ha vinto il primo riconoscimento Skytrax come Migliore compagnia al mondo nel 2001, ancora nel 2002 e nel 2013. In totale, Emirates ha vinto un totale di 20 premi Skytrax World Airline dal 2001. (Continua...)