Per 5G
si intende la quinta generazione di tecnologie
e standard per le connessioni telefoniche
mobile, destinata a cambiare il nostro rapporto
con il mondo digitale in un modo mai visto
prima.
Le implicazioni
del 5G andranno ben oltre il singolo utente:
l’Industria 4.0 ha già iniziato
a sviluppare nuove tecnologie e strutture
come le serre smart, in grado di regolare
le coltivazioni autonomamente in base alle
condizioni climatiche esterne, o le operazioni
chirurgiche a distanza (possibili grazie a
un controllo remoto stabile ed estremamente
preciso). Un giro d’affari enorme quello
del 5G, con introiti stimati, per il 2026,
pari a 1307 miliardi per settori industriali
come agricoltura, healthcare, trasporti, media,
intrattenimento, automotive, retail, financial,
sicurezza e industria manifatturiera (dati
dell’ultimo rapporto Ericsson).
Le infrastrutture
del 5G vedon o protagonisti Nokia, Ericsson,
Cisco, Zte. e Huawei. Proprio il colosso cinese
è al centro di un braccio di ferro
con gli USA, fortemente contrari alla presenza
di Huawei all’interno del mercato delle
infrastrutture mobile a causa di un possibile
spionaggio internazionale da parte della Cina.
Donald Trump ha invitato gli alleati a escludere
Huawei, e di fatto i cinesi, dalla futura
implementazione territoriale del 5G. L’Italia,
tra le prime ad aver concluso l’asta
per le future frequenze, si divide in merito:
la Lega di Salvini appoggia la strategia americana,
mentre il Movimento 5 stelle si mantiene su
posizioni più caute con il premier
Conte che assicura tutti i controlli necessari
sulla sorvegliata speciale Huawei. In Italia
la sfida per la copertura 5G si è conclusa
con in testa TIM e Vodafone, seguite da Wind-Tre
e Iliad: le prime sperimentazioni sono attese
per metà 2019, con un debutto ufficiale
previsto per il 2020. Il mercato mobile, nel
frattempo, non resta indietro e i primi smartphone
5G arriveranno già in estate.