Negli
ultimi 20 anni sono 3.230 le donne uccise
in Italia, di cui 2.355 in ambito
familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner
o ex partner. Ad aumentare nel 2018 sono soprattutto
i femminicidi commessi in ambito familiare/affettivo
(+6,3%, da 112 a 119) - dove si consuma l’85,1%
degli eventi con vittime femminili. Sono
invece 94 gli omicidi con vittime femminili
nei primi 10 mesi del 2019, di cui 80 commessi
in ambito familiare/affettivo. Ogni quindici
minuti una donna è vittima di violenza
per un totale di 88 casi ogni giorno. E' la
media nel mese di marzo 2019 in base ai dati
della Polizia.
Anche
nel 2018 la percentuale più alta dei
femminicidi familiari è commessa all’interno
della coppia, con 78 vittime pari
al 65,6% del totale (+16,4% rispetto alle
67 del 2017): in 59 casi (pari al 75,6%) si
è trattato di coppie “unite”
(46 tra coniugi o conviventi), mentre 19 vittime
(il 24,4% di quelle familiari) sono state
uccise da un ex partner.
Nel
28% dei casi “noti” sono stati
inoltre riscontrati precedenti maltrattamenti
a danno delle vittime (violenze fisiche, stalking,
minacce), spesso noti a terze persone, confermando
come il femminicidio rappresenti l’ultimo
anello di una escalation di vessazioni e violenze
che la presenza di una efficace rete di supporto
(amicale, sociale, istituzionale), potrebbe
invece riuscire ad arginare.
Il
Nord conferma anche nel 2018 la più
alta presenza di donne uccise (66,
pari al 45% del totale italiano, di cui 56
in famiglia), mentre il 35,2% dei femminicidi
si registra al Sud (50 casi, di cui 42 in
famiglia) e il 18,3% nelle regioni del Centro
(26 casi, di cui 21 in famiglia). A livello
regionale, è la Lombardia a registrare
anche nel 2018 il più alto numero di
donne uccise (20), seguita dalla Campania
(19 vittime), dal Piemonte e dal Lazio (rispettivamente
con 13 e 12 casi). Tra le province si segnala
infine il dato di Caserta, con 9 vittime femminili,
affiancata da Roma (9 casi), cui segue la
provincia di Monza Brianza (7 vittime nel
2018 contro le 2 del 2017), mentre 4 vittime
si contano a Milano (erano 10 nel 2016 e 7
nel 2017).
Aumentano
le denunce per maltrattamenti in famiglia:
17.453 denunce nel 2018. In crescita dell’11,7%
nel 2018 (+31,6% sul 2014) - Tra i reati ascrivibili
alla violenza di genere sono i maltrattamenti
in famiglia a registrare il maggiore incremento
nel 2018, attestandosi nel 2018 a 17.453 delitti
denunciati, il valore più alto dell’ultimo
quinquennio, rileva il Rapporto Eures. A livello
regionale l’incidenza della componente
femminile assume valori compresi tra l’83,9%
del Piemonte e il 74,5% della Calabria.
Il
reato di stalking presenta una crescita costante
negli ultimi anni, raggiungendo nel
2018 le 14.871 denunce, con una crescita del
4,4% tra il 2017 e il 2018 e del 19,5% rispetto
al 2014. Le vittime femminili di stalking,
rileva il Rapporto, rappresentano il 76,2%
del totale (83% in Trentino Alto Adige), in
crescita rispetto al 73,9% del 2017, mentre
le vittime straniere si attestano sull’11,6%,
sostanzialmente in linea con la loro incidenza
sulla popolazione residente (tale valore sale
al 19,7% in Trentino Alto Adige e al 19,3%
in Emilia Romagna). Piuttosto contenuta risulta
invece la componente dei minori, pari al 3,8%
del totale.
E
non si salvano nemmeno le giovanissime,
il 10% delle ragazze della Generazione Z -
cioè nate tra la seconda metà
degli anni '90 e la fine degli anni 2000 -
infatti, hanno subìto molestie sessuali;
il 32% ha ricevuto commenti non graditi a
sfondo sessuale online, il 7% ha subìto
rispettivamente stalking e ricatti o minacce
relative alla circolazione di proprie foto/video
a sfondo intimo, mentre l’8,4% ha ricevuto
minacce di violenza. È questa l’allarmante
fotografia scattata da Terre des Hommes e
ScuolaZoo sulla Generazione Z,