"Chiediamo
il rispetto della normativa contrattuale e
l'abrogazione di tutte quelle circolari che
in nome della produttività ci sovraccaricano
di lavoro" si legge nella nota,
in cui si fa anche riferimento allo stop dell'art.
19 della 183/2010 "che ci ha tolto
i 53 anni per andare in pensione e ci traghetta
ai 62 anni". "Vogliamo - prosegue
la Usb - che i soldi dell'Ona vengano
gestiti direttamente dal corpo nazionale e
che vengano utilizzati per tutti i lavoratori
che in infortunio o malattia si trovano a
dover sopperire di tasca alle spese mediche
e di ticket (basta con le assicurazioni 'fantasma').
Non si può accettare una riforma delle
carriere che, oltre che contraria alla norma
che stanzia i famosi 103 milioni per il solo
anno 2018, offende la dignità di chi
ogni giorno realmente fa muovere la macchina
del soccorso regalando tutti i soldi ai direttivi".
"L’amministrazione
e i sindacati firmaioli dovrebbero 'vergognarsi'
di continuare a fare accordi sottobanco sulle
spalle di chi lavora con professionalità
e responsabilità. Più volte
- conclude la nota - come organizzazione sindacale
abbiamo denunciato lo 'schifo' e l’irresponsabilità
di come è stata trattata la questione
riguardante il riordino delle carriere".
Il segretario
generale del sindacato Conapo, Antonio Brizzi,
aveva già effettuato uno sciopero della
fame in divisa da vigile del fuoco davanti
ai palazzi del governo indossando un cartello
con la scritta 'vergogna' e le rivendicazioni
per la categoria. Il sindacalista chiede al
governo "più stanziamenti per
risolvere la grave disparità di trattamento
tra le retribuzioni dei vigili del fuoco e
quelle degli altri corpi dello Stato, tra
cui la polizia che dipende dallo stesso ministero
dell'Interno". "Una differenza che
- spiega - ammonta a trecento euro nette al
mese nelle qualifiche più basse, disparità
che raddoppia e addirittura triplica nei gradi
più alti e che perdura da decenni senza
soluzione. Stessi problemi ci sono sul trattamento
pensionistico e nelle carriere, in pratica
ci trattano come carne da macello e non risolvono
mai il problema".
Per Brizzi, “questa
grave situazione non si risolve nemmeno con
i 103 milioni di euro stanziati recentemente
dal governo a seguito delle varie proteste,
sono insufficienti e ne servono almeno altri
50 per provare ad equiparare solo alcune delle
voci retributive". "Se poi si tiene
conto che il governo ha stanziato circa un
miliardo per forze armate e di polizia - avverte
- appare chiaro che la disparità di
trattamento è destinata a restare nonostante
tutte le lodi e le promesse che i politici
hanno dispensato sui pompieri da Amatrice
a Rigopiano”.
Il leader del Conapo
protesta anche per chiedere che “le
risorse stanziate siano tutte destinate ai
pompieri in divisa sino al raggiungimento
della piena equiparazione con gli altri corpi,
processo che non può essere vanificato
o rinviato suddividendo le insufficienti risorse
con gli impiegati del corpo come chiedono
altri sindacati". "E' una questione
- sottolinea - di dignità e di rispetto,
verso coloro che sono chiamati ai doveri del
soccorso e della sicurezza pubblica al prezzo
della vita e che ogni volta che entrano in
servizio si domandano se potranno tornare
a casa a riabbracciare i propri cari; lo continuano
a fare sottopagati mentre cosi non è
per gli impiegati dei vigili del fuoco che
non ci risultano sottopagati rispetto agli
altri impiegati dello stesso ministero".