Otto Warmbier
è morto dopo pochi giorni dal suo rientro
a casa. Dopo più di un anno di reclusione
in Corea del Nord, le autorità di Pyongyang
hanno acconsentito al suo rientro in patria
viste le condizioni di salute: lo studente
di 22 anni era in coma dall’ora successiva
al suo processo - da alcune fonti definito
una farsa - e la sua sofferenza è finita
nella sua casa, vicino ai suoi genitori. A
marzo 2016 le autorità nordcoreane
avevano diffuso il video girato dalle telecamere
di sorveglianza dell’hotel Yanggakdo
di Pyonyang in cui si vedeva lo studente americano
nell’atto di staccare dal muro e di
ripiegare con cura un manifesto di propaganda
politica, probabilmente per raggiungere Hong
Kong - la meta del suo viaggio - con un cimelio
del regime di Kim Jong-Un.
Otto
Warmbier, chi era lo studente americano prigioniero
in Corea - Nato nel 1994 da Fred
e Cindy, il ragazzo è cresciuto a Cincinnati
in Ohio. Dal 2010 al 2013 aveva lavorato nella
compagnia del padre, cresciuta in poco tempo.
Maggiore di tre fratelli, al momento del viaggio
in Nord Corea era studente di Economia e Business
all’Università della Virginia.
Otto
era un tipo curioso di conoscere cose nuove
e piuttosto avventuroso, per questo decise
di viaggiare in Corea del Nord con la compagnia
cinese Young Pioneer Tours. Conobbe durante
il viaggio un giovane uomo d’affari
britannico e passarono molto tempo insieme
fino al momento del suo arresto. Il video
che fu usato dalle autorità come prova
al suo processo - durato solamente un’ora
- dura 18 secondi ed è in bassissima
risoluzione: si vede una figura incappucciata,
non riconoscibile, staccare e ripiegare -
per rubare - un poster di propaganda appeso
al muro di un piano riservato allo staff dell’hotel.
Secondo i genitori la storia è una
montaura: Otto Warmbier è stato arrestato
all’aeroporto quando ormai stava lasciando
la Corea del Nord, e nel video non appare
mai il volto della persona. Ulteriori prove
a carico, come la corrispondenza delle impronte
digitali e la confessione estorta e senza
senso, non hanno mai convinto i famigliari
del ragazzo.
Otto
Warmbier, il rientro a casa e la morte
- Pochi giorni fa, era tornato negli Stati
Uniti, ancora in coma, dovuto - secondo Pyongyang
- a un sonnifero somministratogli dopo una
crisi botulinica. I medici all’ospedale
universitario di Cincinnati hanno notato che
il coma era dovuto a gravi difficoltà
cardiopolmonari che avevano danneggiato il
cervello, ma che non risultavano né
segni di fratture né particolarità
sulla pelle. Tuttavia era impossibile stabilire
l’excursus fisico di Otto dall’ultimo
anno e mezzo a questa parte, e i dati inviati
dalla Corea sono troppo scarsi e generici.
Il ragazzo è morto tra l’affetto
dei suoi.
Sono
tre i cittadini americani ancora detenuti
nelle prigioni nordcoreane. Joseph
Yun, l'inviato speciale del dipartimento di
Stato, ha potuto incontrarli mentre si trovava
a Pyongyang per negoziare per Otto Warmbier,
lo studente 22enne morto in un ospedale dell'Ohio
dove era stato ricoverato, in stato di coma
con un trauma al cervello, dopo il rilascio
dalla prigione nordcoreana in cui aveva scontato
17 mesi della condanna a 15 anni ai lavori
forzati.
Kim
Dong Chul, che dichiara essere cittadino naturalizzato
americano residente in Virginia,
è stato condannato nell'aprile del
2016 a 10 anni di lavori forzati per spionaggio.
Della sua detenzione si è avuta notizia
nel gennaio di quell'anno quando le autorità
nordcoreane hanno permesso alla 'Cnn' di intervistarlo
sotto il loro diretto controllo. Nell'intervista
il 62enne, che svolgeva attività missionaria
cristiana nel Paese, ha ammesso di essere
una spia per i sudcoreani dall'aprile del
2013.
Kim
Sang-duk, cittadino americano che
utilizza anche il nome di Tony Kim, è
stato arrestato il 22 aprile scorso all'aeroporto
di Pyongyang mentre cercava di lasciare il
Paese dove era tornato per insegnare all'università
di Scienze e Tecnologia di Pyongyang. Secondo
l'accusa l'uomo avrebbe commesso "azioni
criminali ostili volte a rovesciare"
il governo. Secondo quanto riportato dai media
sudcoreani, Kim - che in precedenza aveva
insegnato in un'università cinese -
era coinvolto in attività umanitarie
ed aveva aiutato un orfanotrofio. Al momento
dell'arresto Kim era con la moglie che però
è riuscita a fare rientro negli Stati
Uniti.
Kim
Hak-song, agronomo naturalizzato americano,
era impegnato in progetti per migliorare la
produzione agricola del Paese. E' stato arrestato
qualche settimana dopo, ai primi di maggio.
E' docente dell'ateneo fondato nel 2010 da
un imprenditore cristiano coreano-americano,
finanziato in gran parte da organizzazioni
cristiane americane e di Seul. Nato in Cina
da famiglia coreana, si è trasferito
negli Stati Uniti negli anni '90 dove è
anche diventato pastore della chiesa evangelica,
Oriental Mission Church, di Los Angeles. Intervistata
dalla Cnn dopo la notizia dell'arresto la
moglie, Kim Mi-ok, ha espresso l'auspicio
che la detenzione del marito "si risolva
in modo umanitario e possa ritornare dalla
nostra famiglia che lo sta aspettando a casa".